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28 Giugno 2023Italian sounding: sale a 120 miliardi il valore del falso made in Italy agroalimentare nel mondo con gli Stati Uniti che si classificano come il Paese dove le produzioni tricolori «fake» registrano i più elevati fatturati. L'allarme è stato lanciato da Coldiretti e Filiera Italia in occasione del Summer Fancy Food 2023 di New York City, al Javits Center. Gli Usa detengono la leadership produttiva delle imitazioni di cibo nostrano con tale fenomeno che è arrivato a rappresentare oltre 40 miliardi di euro.
A sottrarre quote di mercato al «vero made in Italy», anche i ristoranti. Sei italiani su dieci (60%) in viaggio all’estero per lavoro o in vacanza si sono imbattuti almeno una volta in un piatto o una specialità italiana non autentica secondo l'analisi che Coldiretti ha condotto con Notosondaggi e ha divulgato sempre nel corso del mega evento newyorkese.
Al Fancy Food Coldiretti, Campagna Amica e Filiera Italia hanno messo a confronto le autentiche specialità nazionali con le brutte copie di imitazione, mentre i cuochi contadini hanno dimostrato la differenza tra i veri piatti della tradizione gastronomica tricolore e “quelli storpiati all’estero con ricette improponibili”, si legge in un comunicato della confederazione nazionale dei coltivatori diretti.
A DIFESA DELLA CANDIDATURA UNESCO
Le intenzioni sono quelle di sostenere inoltre la preziosa candidatura della cucina italiana come patrimonio immateriale dell’Unesco. Il governo ha anche approvato il disegno di legge per la valorizzazione, la promozione e la tutela del made in Italy che prevede l’istituzione di un ente per la certificazione di qualità a favore della ristorazione italiana all’estero con ben l’87% degli italiani che ritiene importante verificare la reale origine dei piatti serviti.
“Non è un caso – sottolineano Coldiretti e Filiera Italia – che la ricetta più popolare negli Usa sia «macaroni and cheese» e si ottiene cucinando la pasta con una salsa a base di formaggio, molto spesso cheddar di produzione statunitense. Si tratta di una pasta cotta al forno in una salsa di besciamella e formaggio che sembra derivare da un vecchio libro di cucina italiana del quattordicesimo secolo. Un esempio illuminante della trasformazione che subiscono i piatti della tradizione tricolore nel nuovo continente”.
Molto diffuso da parte degli americani è l’uso improprio di ingredienti della tradizione made in Italy: “La mancanza di chiarezza sulle ricette italiane offre terreno fertile alla proliferazione di falsi prodotti alimentari nostrani. È per questo che è importante fare chiarezza sulla cucina italiana nel mondo con il riconoscimento come patrimonio Unesco”, conclude il presidente della Coldiretti Ettore Prandini.
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A cura di Maurizio Maestrelli
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