attualità
27 Gennaio 2025Con un decreto pubblicato in Gazzetta Ufficiale il ministro dell’Interno, Matteo Piantedosi, ha introdotto nuove linee guida - su base volontaria - per la prevenzione degli atti illegali e di situazioni di pericolo per l'ordine e la sicurezza pubblica all'interno e nelle immediate vicinanze dei pubblici esercizi. Il decreto, che tra le altre cose prevede che i gestori installino a spese proprie videocamere di sorveglianza, designino referenti per la sicurezza e inseriscano nei propri locali un codice di condotta indirizzato ai clienti, potrebbe in questo modo imporre ulteriori oneri a un settore già gravato da pesanti costi e adempimenti.
Su questo, però, fonti del Viminale riportate dall’Ansa precisano che le “linee guida forniscono indirizzi per la stipula di accordi in sede territoriale cui è possibile aderire su base volontaria, senza alcun obbligo e senza quindi nuovi costi per gli operatori”. L'obiettivo è “innalzare il livello di prevenzione dell'illegalità e delle situazioni di pericolo per l'ordine e la sicurezza pubblica all'interno e nelle immediate vicinanze dei locali, valorizzando i comportamenti degli esercenti che intendono concorrere al mantenimento della legalità”.
LA POSIZIONE DI FIPE
Inizialmente sconcertata, Fipe-Confcommercio ha accolto con favore la precisazione del Viminale sulla volontarietà delle linee guida senza abbassare la guardia. «Il tema della sicurezza è centrale per i nostri esercizi e per i nostri clienti - ha dichiarato Aldo Mario Cursano, vicepresidente vicario della federazione in seno a Confcommercio -. Siamo certi che lavorando insieme con il ministero dell’Interno e con le forze dell'ordine potremo sempre di più favorire una corretta attività di prevenzione. Per questo auspichiamo che quanto prima venga convocato un tavolo di lavoro per chiarire le modalità e gli ambiti, seppur su base volontaria, di queste linee guida sul territorio, evitando che responsabilità non proprie dell'attività di pubblico esercizio ricadano sulle imprese».
FIPE sottolinea infatti come i pubblici esercizi non debbano essere percepiti come luoghi di pericolo o eccesso. Al contrario, le attività degli esercenti offrono un servizio alla cittadinanza, sono luoghi di socialità e non di rischio. «La funzione di ordine pubblico è e deve rimanere una competenza esclusiva delle forze dell’ordine», ha aggiunto Cursano, ribadendo che i pubblici esercizi sono già responsabili all’interno dei propri locali, con organizzazioni strutturate per garantire la massima sicurezza ai clienti.
Se l'articolo ti è piaciuto rimani in contatto con noi sui nostri canali social seguendoci su:
Oppure rimani sempre aggiornato sul mondo del fuori casa iscrivendoti alla nostra newsletter!
POTREBBERO INTERESSARTI ANCHE
11/02/2025
Una passione, quella di Franco Gasparri - grande conoscitore, Master Ambassador per United Distillers (Diageo), maestro riconosciuto del whisky, come lo definisce nell’introduzione il giornalista...
11/02/2025
Che momento è per il vino? Non facile: in base ai dati Formind i consumi fuori casa calano a volume e a valore. Il ridotto potere d’acquisto ha fatto la sua parte – non dimentichiamoci che il...
11/02/2025
Torna il 16 marzo a Torino, presso il salone Horeca Expoforum al Lingotto, l'edizione 2025 del Master Coffee Grinder Championship. Molte le novità in programma, tra cui la presenza, ad uso e consumo...
11/02/2025
Guardare le partite di calcio al bar è da oggi più facile grazie alla partnership tra The Fork e Sky Business, l’offerta di Sky pensata appositamente per...
I NOSTRI PORTALI
Quine srl
Direzione, amministrazione, redazione, pubblicità
Tel. +39 02 864105 | Fax +39 02 72016740 | P.I.: 13002100157
©2025 - Tutti i diritti riservati - Responsabile della protezione dati: dpo@lswr.it
Privacy Policy