pubblici esercizi
23 Luglio 2021Green pass per bar, ristoranti, enoteche, pizzerie e locali al chiuso, grandi eventi, piscine, cinema e palestre, mentre le discoteche non riapriranno: la decisione è stata presa. Restano fuori (per ora) i trasporti.
Come ha spiegato il presidente del consiglio Mario Draghi in conferenza stampa, la situazione dell’Italia è in miglioramento tanto sotto il profilo economico quanto sotto quello sanitario. Tuttavia, la variante Delta non è da sottovalutare, come si comprende facilmente guardando l‘andamento nei contagli negli altri Paesi.
Il certificato vaccinale viene esteso, dal prossimo 6 agosto, a varie attività: ristoranti, bar, enoteche e pizzerie e locali al chiuso se ci si siede al tavolo (non c’è obbligo, invece, se si resta al bancone), piscine, palestre, mostre, cinema, fiere, eventi sportivi. Congiuntamente, però, viene aumentata la capienza. Non si parla invece di riaprire le discoteche, per cui il premier in persona ha garantito l’arrivo di ulteriori sostegni.
Il certificato sanitario verrà rilasciato ancora dopo una sola dose, dopo un tampone negativo nelle ultime 48 ore o in caso di guarigione (dopo 12 mesi dalla guarigione è richiesta una dose di vaccino).
Per i bambini sotto i 12 anni, dal momento che l’Ema non ha ancora approvato il vaccino, verrà stipulato un protocollo con le farmacie per ottenere tamponi a prezzi calmierati fino al 30 settembre.
Nei locali la verifica del certificato spetta ai gestori che potranno utilizzare l’AppVerficaC19 per leggere il QRcode sia dalla stampa cartacea che dallo smartphone; sanzioni pecuniarie da 400 a 1000 euro per chi non rispettasse l’obbligo (sia per il gestore che per l’utente); se l’infrazione si ripetesse in 3 giorni diversi potrebbe essere prevista la chiusura del locale da 1 fino a 10 giorni.
Quanto all’estensione dell’obbligo del green pass ai mezzi pubblici, alle scuole o al posto di lavoro (come da proposta di Confindustria) ancora nessuna decisone: la materia è complessa e il Governo è ancora al lavoro.
La zona bianca sarà dunque caratterizzata, oltre che da un’incidenza inferiore ai 50 casi ogni 100 mila abitanti, anche da tassi di ospedalizzazione inferiori al 10% per la terapia intensiva e del 15% per le aree mediche.
Per passare in giallo si dovrà avere più del 10% di letti occupati in terapia intensiva e il 15% di letti nei reparti ordinari (rimane ugualmente il criterio dell’incidenza settimanale tra 50 e 150 contagi ogni 100 mila abitanti), per passare in arancione servirà, rispettivamente, il 20% in intensiva e il 30% in reparto (oltre a contagi tra i 150 e i 250 ogni 100 mila abitanti), con 30% e 40% (e più di 250 casi settimanali ogni 100 mila abitanti) si passerà invece al rosso.
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