03 Gennaio 2015

Si fa presto a dire prosciutto crudo ma...


Si fa presto a dire prosciutto crudo ma...

crudo intSarà per la sua lunga storia, le prime tracce di conservazione sotto sale di cosce posteriori di suino risalgono all’epoca etrusca, intorno al IV secolo a.C., per la facilità di trasporto e di consumo (i romani chiamavano “panisperna” l’antesignano dell’odierno sandwich, da panis=pane e perna=carne di maiale salata) il prosciutto crudo ha rappresentato per molti secoli una prelibatezza e una fonte proteica che si poteva conservare nel tempo. Da cibo per signori, pietanza che rallegrava le tavole della festa nelle occasioni speciali, il prosciutto crudo si è andato via via democratizzando. La sua produzione standardizzata ha portato questo prodotto alla portata di tutti, si è quasi banalizzato, il crudo “industriale” ha ridotto a simulacro “cheap” uno dei capisaldi della nostra cucina, ancora apprezzato e amato all’estero, quasi un simbolo della capacità italiana di creare grandi prodotti alimentari attraverso semplici ricette. In fin dei conti la lista degli ingredienti per il prosciutto crudo è rimasta la stessa dall’epoca romana: carne suina, sale e poco altro. Sta nella sensibilità del produttore, nella sua politica di selezione della materia prima, nel rispetto della tradizione nella lavorazione, l’enorme differenza qualitativa che si può trovare tra un crudo di primo prezzo e uno di alta gamma.

Sono nove le produzioni di prosciutto crudo sparse sul territorio nazionale che si fregiano della tutela comunitaria, dalle due grandi Dop che connotano la produzione dei salumi italiani e sono portabandiera della nostra cultura culinaria, ossia il Prosciutto di Parma e il Prosciutto di San Daniele, il primo realizzato in oltre 9 milioni di pezzi l’anno, il 30% dei quali esportati in tutto il mondo, il secondo in 2,4 milioni di pezzi, 13% la quota export, alle piccole produzioni tutelate, vere e proprie nicchie con una produzione complessiva di qualche decina di migliaia di cosce l’anno, come il Prosciutto di Sauris Igp, proveniente dal comune omonimo in provincia di Udine, la cui consistenza numerica alla produzione si aggira intorno ai 40mila pezzi, ma con una precisa identità al palato determinata dalla leggera affumicatura con legno di faggio, caratteristica che ne definisce la specificità a tavola. Ma in realtà, sono molteplici le tipicità che non escono nemmeno dalla loro zona d’origine, valli alpine o appenniniche da Nord a Sud, e che hanno caratteristiche derivanti dalle consuetudini locali e dalla capacità di approvvigionamento di spezie e erbe locali. Piccole “gemme” che diventano protagoniste dei menù dei ristoranti locali, che hanno sempre più spesso tipicità e localismo come linee guida fondanti, anche in un’ottica creativa.

Se il consumo del prosciutto è ancora legato alle modalità di epoca romana, ossia affettato e imagesaccompagnato da pane o similari, prodotti da forno che fanno parte delle molteplici tipicità locali in tutto il territorio nazionale, su taglieri o piatti, è vero anche che sempre più spesso la coscia di maiale salata diviene ingrediente per preparazioni più elaborate, nelle quali destrutturata dalla sua forma originaria, conferisce ai piatti un equilibrato mix tra aroma e dolcezza, solleticando il palato e allargando la propria presenza dall’antipasto ai secondi piatti, accompagnato da frutta, come parte essenziale di sformati e sufflè, per “avvolgere” le carni o dare un tocco intenso e personale ai condimenti per la pasta o ai ripieni per le versioni all’uovo, nei quali il prosciutto crudo è un must. Tante proposte differenti, caratterizzate da un contenuto più o meno elevato di innovazione, elaborate da grandi chef: alcuni esempi si possono trovare, per esempio, sul sito del Consorzio del Prosciutto di Parma Dop (prosciuttodiparma. com) o su quello dedicato al prosciutto di San Daniele (prosciuttosandaniele. it)

Si potrebbe quindi arrivare a pensare a una carta di prosciutti crudi? Si può giocare con la tipicità, ricercando crudi “speciali” provenienti dalle nicchie produttive, oppure proporre al cliente una degustazione “verticale”, diversi gradi di stagionatura dello stesso prosciutto per comprendere come quest’operazione importantissima trasformi il prodotto, la sua texture, il suo bouquet aromatico. Il prosciutto crudo “tal quale” deve essere accompagnato da pani di qualità, oppure da prodotti da forno come grissini, piadine e altre specialità locali, come lo gnocco fritto emiliano nelle sue tante sfumature. Si può accompagnare il prosciutto crudo con frutta fresca (celeberrimo il melone estivo, meno le pere o i fichi ben maturi).

PROSCIUTTO CRUDO: AFFETTATURA A MANO O A MACCHINA?

TAG: PROSCIUTTO,CRUDO,PARMA,SAN DANIELE

Se l'articolo ti è piaciuto rimani in contatto con noi sui nostri canali social seguendoci su:

Seguici su Facebook Seguici su Instagram

Oppure rimani sempre aggiornato sul mondo del fuori casa iscrivendoti alla nostra newsletter!

POTREBBERO INTERESSARTI ANCHE

05/12/2025

Si chiama Alba la nuova linea di refrigerazione pensata per i segmenti Food&Beverage e Horeca. Presentate in anteprima durante l'ultima edizione di Hostmilano - il lancio commerciale è...

05/12/2025

C'è anche Roberto Pierucci, ceo di RCR Cristalleria Italiana, tra i premiati dei CE Italian Awards 2025, co-organizzati da Business International – la Knowledge Unit di Fiera Milano SpA – e...

05/12/2025

È tutto pronto per l’ottava edizione del Trieste Coffee Experts, di cui Mixer sarà Media partner. La community del caffè sta per riunirsi presso il Savoia Excelsior Palace di Trieste per due...

 





Iscriviti alla newsletter!

I PIÙ LETTI

La neve che colora di bianco le vigne, il sole che le illumina, le montagne a fare da contorno una volta alzato lo sguardo. E il calice, per brindare a Ert1050, la nuova cantina di Oniwines, progetto...

A cura di Matteo Cioffi


Madama Oliva, big player nel mercato delle olive da tavola fresche, lupini e prodotti vegetali, continua il proprio percorso di sviluppo con un nuovo ampliamento dello stabilimento produttivo di...


E’ la storia di Angelo Stoppani, fondatore insieme agli altri tre fratelli (l’unico rimasto e’ il piu’ giovane, Lino, presidente di FIPE-Confcommercio) dello storico tempio milanese...


Il progetto tracciabilità di Valfrutta arriva nel mondo della ristorazione professionale con Valfrutta Granchef, marchio di Conserve Italia dedicato ai professionisti del food service. Con il QR...


Il progetto tracciabilità di Valfrutta arriva nel mondo della ristorazione professionale con Valfrutta Granchef, marchio di Conserve Italia dedicato ai professionisti del food service. Con il QR...


I VIDEO CORSI







I LUNEDÌ DI MIXER

Il Lunedì di Mixer è tornato. Ogni settimana un appuntamento fisso con le ricette (e i consigli) di Giacomo Fiume, founder di The World of Distillery, oltre che del ristorante...


Il Lunedì di Mixer è tornato. Ogni settimana un appuntamento fisso con le ricette (e i consigli) di Giacomo Fiume, founder di The World of Distillery, oltre che del ristorante Osteria San Giovanni...


Il Lunedì di Mixer è tornato. Ogni settimana un appuntamento fisso con le ricette (e i consigli) di Giacomo Fiume, founder di The World of Distillery, oltre che del ristorante...


Il Lunedì di Mixer è tornato. Ogni settimana un appuntamento fisso con le ricette (e i consigli) di Giacomo Fiume, founder di The World of Distillery, oltre che del ristorante...


Il Lunedì di Mixer è tornato. Ogni settimana un appuntamento fisso con le ricette (e i consigli) di Giacomo Fiume, founder di The World of Distillery, oltre che del ristorante Osteria San Giovanni...



È andata all'amaro Amara la medaglia d'oro della Spirits Selection del Concours Mondial de Bruxelles: il riconoscimento, ottenuto a due anni di distanza da quello al World Liqueur Awards, è frutto...


Quine srl

Direzione, amministrazione, redazione, pubblicità

Tel. +39 02 864105 | Fax +39 02 72016740 | P.I.: 13002100157

©2025 - Tutti i diritti riservati - Responsabile della protezione dati: dpo@lswr.it
Privacy Policy

Top