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03 Gennaio 2019

Professione food writer: per imparare a raccontare cibo e vino

di Stefano Fossati


Professione food writer: per imparare a raccontare cibo e vino

Non è certo un mistero che la comunicazione sui social sia ormai un elemento imprescindibile per il successo di un locale: uno strumento che ogni ristoratore, barman e gestore di pubblici esercizi deve saper maneggiare abitualmente. Ma per essere seguiti occorre avere una buona scrittura enogastronomica. Ecco quindi che, per imparare a raccontare cibo e vino, arriva in libreria "Professione food writer" di Mariagrazia Villa, spumeggiante giornalista parmigiana esperta di comunicazione e insegnante allo IUSVE (Istituto Universitario Salesiano Venezia).

Uno strumento completo, davvero utile per imparare a scrivere del settore agroalimentare e vitivinicolo e a gestire i testi nel web nel migliore dei modi (dai siti aziendali ai blog personali, dai social media alle pubbliche relazioni). Perché non basta saper scrivere. Per essere un buon food writer e critico enogastronomico bisogna saper raccontare in maniera accurata, creativa, coinvolgente, con competenza e sempre più consapevolezza, senza dimenticare l’etica. E la “rete” può essere un’ottima alleata, come suggerisce la scrittrice, che vuole donare al lettore le conoscenze e gli strumenti imparati negli anni “sul campo”. E aggiunge: “In questo ricettario di scrittura dispongo sul tavolo, proprio come avviene prima della preparazione di un piatto, tutti gli ingredienti che ti servono per la professione del food writer”.

Quattro capitoli principali per imparare a raccontare il settore agroalimentare e vitivinicolo in ambito editoriale, giornalistico, aziendale e turistico, ognuno illustrato da alcuni studenti del corso di laurea in Scienze e tecniche della comunicazione grafica e multimediale allo IUSVE. Preceduti da un capitolo iniziale dedicato alla professione e seguiti da uno riservato all’etica. E arricchiti da una quarantina di divertenti esercizi pratici di scrittura in parte creativi, in parte più logici e razionali, per mettere in pratica ciò che si è imparato, cercando di trovare “la propria voce”. Il tutto esposto con minuzia, estro e ironia.

Proprio come suggerisce il sottotitolo, ripreso nella prefazione dalla pubblicitaria Maria Pia Favaretto, si tratta di “un ricettario di scrittura con esercizi sodi, strapazzati e à la coque” per allenare le proprie capacità creative attraverso un lessico e una grammatica ad hoc e una sensibilità specifica. Per avere successo nell’arte di raccontare l’enogastronomia.

È infatti necessario saper svolgere questo mestiere in modo professionale, apprendendo una tecnica di scrittura che celebra la passione e il piacere della tavola, unendo in sé più generi: dalla recensione al diario di viaggio, dal manuale di cucina al libro di memorie, dalla poesia alla pubblicità, dalla saggistica alla letteratura. Una fruibilità proprio da ricettario, dove scegliere di volta in volta ciò che più interessa: il libro è pensato anche per una lettura “verticale”, non consequenziale.

Il volume è acquistabile nelle maggiori librerie italiane, sui principali bookstore online (www.amazon.it, www.ibs.it, www.hoepli.it) e sul sito della casa editrice (www.darioflaccovio.it).

TAG: LIBRO,PROFESSIONE FOOD WRITER,MARIAGRAZIA VILLA

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