birra

01 Novembre 2017

History Cocktail: Fabio Camboni ci parla del Manhattan FOTO

di Nicole Cavazzuti


History Cocktail: Fabio Camboni ci parla del Manhattan FOTO

Questa nuova rubrica si chiama History Cocktail e nella prima puntata parliamo del Manhattan. Perché, come osserva Fabio Camboni bar manager Kasa Incanto emporio, cocktail bar e ristorante di Gaeta: “Conoscere i classici tra ricette, storia e aneddoti è essenziale per i bartenders perché, altrimenti, creare innovazioni risulta complesso e artificioso”. SFOGLIA LA GALLERY PER VEDERE LE RICETTE DEL MANHATTAN CLASSICO E DEL TWIST DI FABIO CAMBONI!

A quale categoria di cocktail appartiene?
Dipende dal punto di osservazione. Sotto il profilo del tenore alcolico è uno short drink. Se lo vogliamo catalogare in senso temporale è un pre dinner. Infine, per quanto concerne il metodo utilizzato per la preparazione appartiene ai drinks Stir & strain.

[ngg_images source="galleries" container_ids="203" display_type="photocrati-nextgen_basic_imagebrowser" ajax_pagination="0" order_by="sortorder" order_direction="ASC" returns="included" maximum_entity_count="500"]Quando e come è nato il Manhattan?
Le origini di questo drink sono avvolte nel mistero e le teorie sono controverse. L’unica certezza è che inventato a New York! Le prime tracce potrebbero risalire addirittura al 1860: infatti William Mulhall nel suo Valentine's Manual del 1923 fa riferimento a un certo Sig. Black, proprietario di un club a Broadway, che intorno agli anni '60 avrebbe inventato il Manhattan. Mancano le prove di questa ipotesi, anche se è attestata l'esistenza di un certo William Black che proprio in quel periodo era proprietario di un locale, in una strada che però non combacia con quella indicata nel libro. Più credibile l’ipotesi che sia nato al Manhattan Club di NYC. La fonte è un’intervista del 1889 a un barman di Boston che affermò su un giornale locale che la paternità del cocktail fosse da riconoscere al Manhattan Club. Questa teoria venne successivamente accreditata anche dal NY Times, che nel 1902 pubblicò un articolo dove rimarcava questa storia.

Detto questo, la prima volta che si parla propriamente di questo cocktail è il 5 settembre del 1882, quando in un articolo del Democrat di New York dedicato alle nuove idee e alle combinazioni emergenti viene citata una miscela creata poco tempo prima: un mix composto da whiskey, vermouth e bitter. C’era chi lo chiamava Manhattan Cocktail, chi Turf Club Cocktail e chi infine Jockey Club Cocktail. Non è tutto: le prime due ricette del Manhattan pubblicate su un libro risalgono al 1884, nel The Modern Bartenders’ Guide di O.H. Byron’s 1884.

Ovvero?
Manhattan Cocktail, No. 1, (a small wine-glass) con 1 pony French vermouth, 1/2 pony whisky, 3 or 4 dashes Angostura bitters, 3 dashes gum syrup e Manhattan Cocktail, No. 2 con 2 dashes Curacoa, 2 dashes Angostura bitters, 1/2 wine-glass whisky, 1/2 wine-glass Italian vermouth. Fine ice; stir well and strain into a cocktail glass.

[caption id="attachment_134260" align="aligncenter" width="800"] Fabio Camboni (foto Garage adv)[/caption]

Una leggenda sul Manhattan?
Si raccontava che Jennie Jerome, madre di Winston Churchill, durante un banchetto in onore del governatore Samuel J. Tilden avesse offerto a i suoi ospiti una miscela fatta di vermouth, whisky e bitter. Ricerche storiche screditano questa ipotesi e provano che si tratta di una semplice leggenda in quanto la signora Churchill, al tempo dei fatti narrati, si trovava nell’OxfordShire pronta a dare alla luce il piccolo Winston.

Quale gradazione ha il Manhattan?
Si aggira sui 30° (la gradazione è variabile: dipende dal whiskey e vermouth utilizzati, dal tempo di diluizione e dalla ricetta che si segue).

[caption id="attachment_134232" align="aligncenter" width="300"] Una scena di A qualcuno piace caldo [/caption]

In quali film si parla di questo cocktail?
Nel mondo dello spettacolo il Manhattan è un drink molto apprezzato e non caso è presente in diverse serie tv e film. Per esempio, Karen di Will e Grace lo adora, nei Simpson Bart viene graziato dalla mafia di Springfield perché riesce a preparare un ottimo Manhattan e in A qualcuno piace caldo di Billy Wilder con Marylin Monroe e Jack Lemmon le ragazze improvvisano un party nel treno e scelgono di preparare un Manhattan usando Bourbon whiskey anziché il Canadian miscelando tutto in una bottiglia.

Quali sono i twist più famosi diventati cocktail autonomi?
Pare che il Manhattan sia stato fonte di ispirazione per un cocktail chiamato Rob Roy, un Manhattan preparato con lo scotch whisky al posto del rye, di cui si parla già nel 1895 in un articolo del The San Francisco Call.

TAG: DALLA PARTE DEL BARMAN,MANHATTAN,FABIO CAMBONI,CAFFè DIEMME

Se l'articolo ti è piaciuto rimani in contatto con noi sui nostri canali social seguendoci su:

Seguici su Facebook Seguici su Instagram

Oppure rimani sempre aggiornato sul mondo del fuori casa iscrivendoti alla nostra newsletter!

POTREBBERO INTERESSARTI ANCHE

05/12/2025

Si chiama Alba la nuova linea di refrigerazione pensata per i segmenti Food&Beverage e Horeca. Presentate in anteprima durante l'ultima edizione di Hostmilano - il lancio commerciale è...

05/12/2025

C'è anche Roberto Pierucci, ceo di RCR Cristalleria Italiana, tra i premiati dei CE Italian Awards 2025, co-organizzati da Business International – la Knowledge Unit di Fiera Milano SpA – e...

05/12/2025

È tutto pronto per l’ottava edizione del Trieste Coffee Experts, di cui Mixer sarà Media partner. La community del caffè sta per riunirsi presso il Savoia Excelsior Palace di Trieste per due...

 





Iscriviti alla newsletter!

I PIÙ LETTI

La neve che colora di bianco le vigne, il sole che le illumina, le montagne a fare da contorno una volta alzato lo sguardo. E il calice, per brindare a Ert1050, la nuova cantina di Oniwines, progetto...

A cura di Matteo Cioffi


Madama Oliva, big player nel mercato delle olive da tavola fresche, lupini e prodotti vegetali, continua il proprio percorso di sviluppo con un nuovo ampliamento dello stabilimento produttivo di...


E’ la storia di Angelo Stoppani, fondatore insieme agli altri tre fratelli (l’unico rimasto e’ il piu’ giovane, Lino, presidente di FIPE-Confcommercio) dello storico tempio milanese...


Il progetto tracciabilità di Valfrutta arriva nel mondo della ristorazione professionale con Valfrutta Granchef, marchio di Conserve Italia dedicato ai professionisti del food service. Con il QR...


Il progetto tracciabilità di Valfrutta arriva nel mondo della ristorazione professionale con Valfrutta Granchef, marchio di Conserve Italia dedicato ai professionisti del food service. Con il QR...


I VIDEO CORSI







I LUNEDÌ DI MIXER

Il Lunedì di Mixer è tornato. Ogni settimana un appuntamento fisso con le ricette (e i consigli) di Giacomo Fiume, founder di The World of Distillery, oltre che del ristorante...


Il Lunedì di Mixer è tornato. Ogni settimana un appuntamento fisso con le ricette (e i consigli) di Giacomo Fiume, founder di The World of Distillery, oltre che del ristorante Osteria San Giovanni...


Il Lunedì di Mixer è tornato. Ogni settimana un appuntamento fisso con le ricette (e i consigli) di Giacomo Fiume, founder di The World of Distillery, oltre che del ristorante...


Il Lunedì di Mixer è tornato. Ogni settimana un appuntamento fisso con le ricette (e i consigli) di Giacomo Fiume, founder di The World of Distillery, oltre che del ristorante...


Il Lunedì di Mixer è tornato. Ogni settimana un appuntamento fisso con le ricette (e i consigli) di Giacomo Fiume, founder di The World of Distillery, oltre che del ristorante Osteria San Giovanni...



È andata all'amaro Amara la medaglia d'oro della Spirits Selection del Concours Mondial de Bruxelles: il riconoscimento, ottenuto a due anni di distanza da quello al World Liqueur Awards, è frutto...


Quine srl

Direzione, amministrazione, redazione, pubblicità

Tel. +39 02 864105 | Fax +39 02 72016740 | P.I.: 13002100157

©2025 - Tutti i diritti riservati - Responsabile della protezione dati: dpo@lswr.it
Privacy Policy

Top