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06 Marzo 2017
Ben tremila tonnellate di eccedenze alimentari recuperate nel solo 2016. Un numero che da solo racconta il buon esito di Ristorante Solidale”, progetto nato dalla collaborazione tra la Caritas Ambrosiana ed alcune aziende tra cui, si legge sul sito Repubblica.it - si annoverano importanti nomi della produzione e della distribuzione alimentare. La novità della settimana è l’ingresso nella rete di Just Eat che sta tentando di coinvolgere nel progetto tutti i suoi ristoranti (circa ottocento). I primi dieci entrati nel circuito hanno già iniziato a consegnare pasti, in collaborazione con Pony Zero, agli ospiti di tre comunità di accoglienza: la casa “Pani e Peschi”, per gli adolescenti milanesi che soffrono di disturbi psichiatrici, la Casa alloggio Teresa Gabrieli” per i malati di Aids e “La Locomotiva”, comunità familiare per minori. Si tratta di pasti preparati da dieci ristoranti partner usando le eccedenze alimentari, il non venduto e le integrazioni preparate per l’occasione: pasta, riso e fagioli neri, piadine, hamburger, verdure, panini e porzioni di polenta calda.
Nell’aderire al progetto della Caritas Ambrosiana - riporta sempre Repubblica.it -, Just Eat ha condotto un’indagine su 500 ristoranti della propria rete per verificare il possibile impatto dell’iniziativa solidale. Dai risultati, emerge che il 77% dei ristoranti intervistati ritiene di poter contribuire attivamente contro lo spreco alimentare. Sembrano esserci dunque ottime prospettive in vista, per allargare la rete solidale e mettere un freno allo spreco: il 24% dei ristoranti intervistati ha dichiarato di buttare via il cibo ogni giorno, il 26% più di una volta alla settimana e il 50% una volta alla settimana
L’indagine indaga anche le possibili alternative al trend negativo: nonostante l’83% degli intervistati sia pienamente consapevole della problematica, la soluzione della family bag è stata adottata solo dal 10% dei ristoranti (nonostante sia richiesta dal 53% dei clienti). Dati che evidenziano la necessità di sviluppare progetti ed azioni concrete, come sta facendo appunto la Caritas Ambrosiana.
In questo scenario, l’87% dei ristoranti ha dichiarato di non sapere che la legge anti-spreco consenta agevolazioni fiscali. E, su questo punto, chiedono più comunicazione. Il 55% ha manifestato l’intenzione di aderire al progetto Ristorante Solidale per contribuire a limitare gli sprechi e beneficiare delle agevolazioni previste dalla nuova legge.
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