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10 Ottobre 2016

Green e décor, colore e tech: ecco i nuovi temi dell’arredo

di Anna Muzio


Green e décor, colore e tech: ecco i nuovi temi dell’arredo

Sedute e tavolini, pavimenti e poltrone ma anche gazebo e banconi, insomma tutto ciò che arreda e di fatto crea l’atmosfera di un locale, si evolve e muta (quasi) con le stagioni, seguendo le nuove esigenze dei consumatori e, anche, lo spirito dei tempi, un po’ strampalato e cangiante come non mai di questi tempi. Così, il locale cambia e si rinnova: a volte basta un tocco, talvolta è necessario un completo restyling. Ogni anno poi in Italia aprono migliaia di locali (13mila solo da gennaio a settembre 2015 secondo Fipe) che devono cominciare da zero. Ma dove va l’arredo, e quali tendenze sta seguendo? L’Osservatorio Host l’ha chiesto ad aziende che operano nel contract ed esperti del settore. Ecco cosa abbiamo scoperto.

IL RITORNO DEL PASSATO, RIVISITATO

[caption id="attachment_103375" align="alignleft" width="290"]Le proposte di Vondom Le proposte di Vondom[/caption]

C’è tanta voglia di calore e colore, personalizzazione e comfort, con pezzi d’arredo evocativi e un mix ragionato di materiali diversi, per creare ambienti sempre più confortevoli e distintivi. “Ho notato un ritorno a oggetti, forme e materiali ripescati dal passato ‘nostro’, reinterpretato – spiega Claudia Baldi, architetto e docente di Retail Design e Interior Design al Politecnico di Milano -, come l’ottone, il marmo, i pavimenti in vinile, un certo gusto decorativo che si era un po’ perso. L’attenzione si è sposata sul complemento, sul colore e sui nuovi materiali. Ritorna la carta da parati, che, grazie alla stampa digitale, ha possibilità infinite di variazioni e che, se realizzata sui nuovi supporti ad elevata resistenza, può essere applicata, con lo stesso decoro o uno complementare, anche a pavimento”. “Anche se il minimalismo delle forme continua ad essere protagonista, tratto evidente soprattutto nei nuovi materiali, nanotech e resine, o nel marmo e nell’effetto “cemento” nei piani tavolo – dice Alberto La Rocca, responsabile Marketing di Omp e Infiniti Design –sempre di più notiamo anche un gusto vintage e retrò, con telai bronzo rame, o ancora colori “anni 50” quali il celestino o il cipria”. Si dialoga tra i due opposti del naturale e dell’hig-tech. “C’è la tendenza a unire materie diverse, come plastica e legno, vetroresina e legno, fibra di carbonio e metallo, legno e tessuto, con una grande attenzione all’uso di materiali ad alto tasso tecnologico e di concept ecosostenibili” spiega Michelle Poon, marketing manager della spagnola Vondom.

UNO STILE (FLESSIBILE), TANTI “DESTINATARI”

[caption id="attachment_103376" align="alignright" width="300"]Le proposte di Nardi Le proposte di Nardi[/caption]

C’è poi un altro aspetto. Dai grocerant alle caffetterie nei negozi di abbigliamento e nei musei, dalle pasticcerie e gelaterie che invitano il cliente a sostare nel locale in un ambiente confortevole e accogliente, si moltiplicano le occasioni in cui sedia e tavolino, ma anche lampade e divanetti, sono utilizzati in contesti ove un tempo il food proprio non entrava (anzi, era magari relegato all’esterno con espliciti avvisi). Tra nuovi format, ibridazioni e spazi alternativi per l’ospitalità, l’arredo contract dunque trova nuovi sbocchi e propone soluzioni flessibili e versatili, in grado di adattarsi a situazioni ed esigenze sempre più diversificate. “Con i nostri prodotti è possibile progettare sia per forma e funzione sia per colori – spiega Floriana Nardi, Ceo e Responsabile Marketing e Comunicazione di Nardi –, abbiamo famiglie di prodotti che contemplano sedute, poltroncine, sgabelli e tavoli ma che possono anche essere mixate tra loro. Questo le rende particolarmente apprezzate anche nei ‘nuovi’ trend del fuori casa”. Alcuni materiali poi sono particolarmente adatti a queste nuove esigenze di versatilità. “La nostra è una produzione focalizzata sull’utilizzo del polipropilene di altissima qualità al quale, per alcuni prodotti, abbiniamo il vetro, l’alluminio e tessuti resistenti agli agenti atmosferici” continua Nardi. Anche la silenziosità è una esigenza utile per proteggere e preservare questi spazi di rilassamento e consumo alimentare, che si trovano spesso all’interno di situazioni di traffico o comunque di passaggio. Una esigenza presa in considerazione da Gaber come spiega la responsabile marketing Stefania Gallina: “Stiamo sviluppando delle linee di complementi d’arredo capaci di ridurre l’inquinamento acustico all’interno degli ambienti pubblici, donando allo stesso tempo una nota di colore all’arredo. In effetti, la cucina attira sempre di più la clientela e concentra le attività”. L’ibridazione degli spazi non significa però omologazione, perché anzi la ricerca è verso ambienti personali, anche a tema, ma in grado di interpretare il genius loci, la peculiarità della proposta che si cerca sempre più unica e personale.

[caption id="attachment_103377" align="alignleft" width="300"]Le proposte di Scab Design Le proposte di Scab Design[/caption]

BELLI DENTRO E FUORI: PIÙ SPAZIO AL DEHOR

L’esigenza di accogliere il cliente in spazi belli e confortevoli investe, sempre più, anche gli esterni, il cosiddetto dehors. Un modo per ampliare il locale che sempre più – complice anche inverni decisamente miti – si utilizza tutto l’anno, o quasi. Non solo: l’ondata green e naturale che ha portato in bar e ristoranti orti e pareti verdi, trova negli spazi esterni, un cortile o un marciapiedi, ma anche una spiaggia o un terrazzo attrezzato, grande trend del 2016, un modo per accogliere il cliente in un ambiente diverso. Resta il fatto che ormai è chiaro come l’esterno sia la vetrina del negozio, in grado di attirare o respingere il cliente. E questo vale non solo per i bar, ma anche per i ristoranti. I quali possono aumentare il fatturato grazie al dehors anche del 30%, secondo una ricerca della Cornell University School of Hotel Administration. Una delle conseguenze più evidenti di questo rinnovato interesse verso gli esterni è proprio il fatto che spesso gli stessi arredi sono realizzati sia per l’interno sia per il dehors, con design e materiali interscambiabili, oppure, nel caso di realizzazioni ad hoc, con una ricerca che ha pari dignità rispetto agli arredi per interni. “Il concetto di dehors è radicalmente mutato nel corso degli ultimi anni – ragiona l’architetto Luisa Battaglia di Scab Design –; si è passati dal concepire lo spazio esterno come una zona secondaria e quasi di servizio, al concetto moderno del traslare il living all’aperto. I requisiti degli arredi per il dehors sono l’alto design unito ad una grande facilità di manutenzione”.

[caption id="attachment_103378" align="alignright" width="148"]Altre proposte di Nardi Altre proposte di Nardi[/caption]

Quel che è certo è che il dehors cresce e si impone anche in situazioni con spazi a disposizione limitati. Mentre in città si diffondono tipologie quali i tetti attrezzati e piantumati. Design, solidità, inalterabilità estetica nel tempo, facilità di manutenzione e leggerezza, ma anche varietà nelle gamme cromatiche, sono i requisiti che l’Ho.Re.Ca. richiede a questo tipo di arredi. È un mondo in evoluzione dunque quello del contract, oggi in primo piano in un momento di grande attenzione verso il “vestito” di un locale, atto a trasmetterne lo spirito e a volte anche la filosofia: che sia “green” o high-tech, vintage o etnica. L’importante è che riaffiori alla superficie.

Tendenze nell’arredo: la mise en place tra lusso e natural-chic

TAG: OSSERVATORIO HOST,ARREDO,MIXER 287

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