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03 Novembre 2025

The World’s 50 Best Hotels, vince il Rosewood di Hong Kong. Quattro italiani in classifica

di Giovanni Angelucci


The World’s 50 Best Hotels, vince il Rosewood di Hong Kong. Quattro italiani in classifica


L’attesa è finita. Nella cornice cosmopolita di Londra, cuore pulsante dell’ospitalità e del lifestyle internazionale, è andata in scena la terza edizione dei The World’s 50 Best Hotels. Un appuntamento che, a due anni dal debutto ufficiale della classifica, si conferma come uno dei momenti più influenti nel panorama globale dell’hôtellerie. L’iniziativa, organizzata da William Reed Business Media, lo stesso gruppo che firma i celeberrimi The 50 Best Restaurants e The 50 Best Bars, nasce per celebrare le migliori esperienze di accoglienza nel mondo, premiando non solo il lusso e il design, ma anche la capacità di coniugare comfort, autenticità e visione contemporanea del viaggio.

IL PRIMO POSTO AL ROSEWOOD DI HONG KONG

La prima edizione venne vinta dal Villa Passalacqua sul Lago di Como, la seconda dal Capella a Bangkok e da ieri sera sul podio c’è il Rosewood di Hong Kong: l’hotel nato nel 2019 che domina il Victoria Harbour sul lungomare di Kowloon, aggiudicatosi anche il titolo di miglior hotel in Asia. Il secondo posto va al Four Seasons Bangkok at Chao Phraya River, un rifugio urbano con 299 camere in riva al fiume nel cuore del quartiere creativo della città. Il Capella Bangkok con i suoi rigogliosi giardini si aggiudica dunque il terzo posto.

Emma Sleight, responsabile dei contenuti per 50 Best, ha commentato: «Siamo lieti di condividere la lista dei The World's 50 Best Hotels 2025 e di celebrare il primo posto di Rosewood Hong Kong, una struttura che figura tra le prime tre sin dall'inizio del premio nel 2023. Questo meraviglioso hotel offre un servizio di livello mondiale ed esperienze sensazionali per gli ospiti nel cuore di una delle destinazioni più vivaci e dinamiche del mondo. Il posizionamento di Rosewood Hong Kong al primo posto consolida ulteriormente l'Asia come destinazione leader per i viaggi di lusso, sia per i viaggiatori d'affari che per i turisti. La lista di quest'anno è una vera e propria celebrazione delle migliori strutture di 22 destinazioni in sei continenti e non vediamo l'ora di osservare e sostenere la continua crescita e il successo di The World's 50 Best Hotels in futuro».

L'ITALIA IN CLASSIFICA

Tanta italianità, dunque, come quella in classifica in cui l’Italia si conferma protagonista. Dai resort immersi nella natura ai boutique hotel d’autore, l’edizione 2025 ha raccontato un’ospitalità più consapevole e su misura, dove sostenibilità, benessere e identità territoriale diventano le nuove parole d’ordine. Il primo classificato europeo è stato Passalacqua al n. 4, che ha vinto anche il “Best Boutique Hotel Award”. Premio assegnato all'hotel che si posiziona più in alto nella lista e soddisfa tutti i criteri di una struttura boutique, che per 50 Best vuol dire un hotel con meno di 50 camere, che non fa parte di una grande catena o gruppo, che offre un servizio personalizzato e caratteristiche uniche per la sua destinazione. Scalando una decina di posizioni rispetto all’anno scorso, compare l’incantevole Four Seasons Firenze con il suo Atrium Bar nelle mani di Edoardo Sandri e il ristorante Il Palagio di Paolo Lavezzini (n. 9):

«Essere parte dei dieci hotel migliori del mondo è una grande conferma della direzione che stiamo prendendo come hotel - ha spiegato afferma Lavezzini Executive Chef di Four Seasons Firenze-. L’anno scorso abbiamo completamente rinnovato uno dei nostri palazzi, Palazzo del Nero, aprendo un nuovo ristorante di pesce, Onde, e Bar Berni dedicato al vermouth, arrivando così a cinque outlet oltre Il Palagio, Atrium Bar e Trattoria Al Fresco. Orchestrare il tutto con armonia, in una destinazione come Firenze, è un gioco di equilibri delicati, tra i flussi di turisti che oscillano e il cliente locale che rimane al centro della nostra attenzione. Ottenere un riconoscimento così importante ci dà la carica per continuare ad andare oltre e affinare sempre con più maestria cosa vuol dire accogliere le persone e farle sentire padrone di questi palazzi che sembrano un sogno ma sono anche la casa di chiunque abbia voglia di viverli».

E ancora il Bvlgari Roma che compare come new entry al n. 22 e a chiudere ma nella parte più alta della classifica Hotel Il Pelicano a Porto Ercole (n. 26). La componente italiana si conferma una garanzia, e lo è anche tra le mura del vincitore Rosewood di Hong Kong, dove i professionisti tricolorI sono numerosi: a partire dal Director of Food & Beverage Sandro Brusco fino al  giovane talento Marco Maiorano, al timone del cocktail bar DarkSide, per concludere con Sara Checchi, Director of Wine and Beverage.

ASIA, 20 HOTEL NEL RANKING

L'Asia sta vivendo il suo miglior momento come dimostra il fatto che spadroneggia in classifica con un totale di 20 hotel, di cui quattro solo a Tokyo: Bulgari Tokyo (n. 15), Aman Tokyo (n. 25), Janu Tokyo (n. 37) e The Tokyo Edition Toranomon (n. 45). Senza contare che, in Giappone, c’è anche l'Hotel The Mitsui (n. 46) di Kyoto.

Sia Hong Kong che Bangkok consolidano la loro reputazione di hub turistici mondiali, vantando ciascuna tre hotel nel ranking. Ad Hong Kong il Rosewood (n. 1), l’Upper House (n. 10) e il Mandarin Oriental (n. 41), nella capitale thailandese il Four Seasons sul fiume Chao Phraya (n. 2), il Capella (n. 3) e il Mandarin Oriental (n. 7). A rafforzare ulteriormente la presenza in Asia, il Raffles Singapore (n. 5) che ha guadagnato una posizione e il Desa Potato Head a Bali che si è classificato al n. 18, oltre ad aver ricevuto l'Eco Hotel Award. 

CARLO ALBERTO VERMOUTH PARTNER

L’atmosfera londinese, come sempre, è stata intrisa di aspettative e curiosità. Tra cocktail party, talk e incontri con i grandi protagonisti del settore, la città si è trasformata per una notte nella capitale mondiale dell’accoglienza. Neanche quest’anno è mancato Carlo Alberto Vermouth, partner della serata, che con i suoi signature cocktail ha accompagnato gli ospiti in un percorso sensoriale ispirato all’arte dell’accoglienza italiana. Una presenza che contribuisce a raccontare, in modo raffinato e coerente, il legame tra cultura dell’ospitalità e qualità del bere miscelato.

«Essere presenti a The World’s 50 Best Hotels è per noi un modo per riaffermare il legame profondo che unisce Carlo Alberto al mondo dell’ospitalità e della miscelazione d’eccellenza - ha detto Tigre Ciliegio, alias Dario Baracco, Founder di Compagnia dei Caraibi, che distribuisce in Italia il vermouth -. Il Vermouth è, prima di tutto, un simbolo dell’arte di accogliere: nasce a Torino, ed è proprio da qui che prende il suo nome "Vermouth di Torino", una denominazione che porta con sé storia, eleganza e un sapere artigianale unico. Oggi come allora, ci piace ricordare che il modo più autentico di gustarlo è anche il più semplice: liscio, magari in abbinamento a un piatto di ostriche, come si faceva agli inizi. Un gesto che restituisce tutta la nobiltà del prodotto e invita a riscoprire il piacere del tempo lento e della convivialità raffinata. Naturalmente, ogni cocktail è il benvenuto, perché il Vermouth di Torino, con la sua versatilità e il suo carattere, continua a ispirare la mixology contemporanea e a dialogare con i migliori interpreti dell’ospitalità nel mondo».

TAG: THE WORLD'S 50 BEST HOTELS,ROSEWOOD HONG KONG

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