attualità
19 Maggio 2023
Arriva dall’Oms l’indicazione che i dolcificanti non sarebbero poi così utili a condurre una vita sana e supportare la dieta. Contribuirebbero invece causare svariate malattie, tra cui diabete di tipo 2 e problemi cardiovascolari. Sarebbero poi da preferire loro zuccheri naturali e non sintetici, come quelli della frutta ‒ per ridurre il rischio di malattia non trasmissibili o perfino nella questione del controllo del peso.
È ciò che riporta Adnkronos facendo riferimento alle nuove linee guida sulla Nss (Non-sugar sweeteners) dell’Organizzazione mondiale della sanità. A essere imputate, tutte quelle sostanze come aspartame, acesulfame K, advantame, ciclamati, neotame, saccarina, sucralosio, stevia e derivati della stevia.
“L'uso di Nss - si sottolinea - non conferisce alcun beneficio a lungo termine nella riduzione del grasso corporeo negli adulti o nei bambini”. Inoltre, potrebbe avere effetti indesiderati quali “un aumento del rischio di diabete di tipo 2, malattie cardiovascolari e mortalità negli adulti”. E ancora: “Gli Nss non sono fattori dietetici essenziali e non hanno valore nutrizionale. Per migliorare la salute le persone dovrebbero ridurre del tutto il livello di dolce della dieta, iniziando a farlo presto nella vita”.
Questa avvertenza è limitata ai dolcificanti alimentari e non si applica invece, come precisa l’Oms, per tutti quei prodotti per l’igiene personale che li contengono (come dentifrici, creme per la pelle e farmaci, o agli zuccheri a basso contenuto calorico).
L’ultima specifica dell’Oms riguarda poi il fatto di ritenere queste indicazioni come condizionali, poiché la correlazione tra malattie e Nss potrebbe essere condizionata e inquinata dalle condizioni di salute del campione messo alla prova. Tuttavia, le linee guida valgono per dettare dei parametri e fare chiarezza sulle più valide abitudini di vita e diete sane da seguire per ridurre le malattie non trasmissibili. "Ciò indica che le decisioni in termini di politiche basate su questa raccomandazione potrebbero richiedere una discussione sostanziale in specifici contesti nazionali, legata ad esempio all'entità del consumo in diversi gruppi di età", conclude l'agenzia Onu per la salute.
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