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FEB. MAR. 2014
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M
odena fa parte a pieno
titolo della cosiddet-
ta “food valley”, area
geografica italiana in
cui si concentrano produzioni agro-
alimentari d’eccellenza.
Una zona che vanta una pregiata
rassegna di prodotti che spaziano
dai salumi al parmigiano, dalle carni
suine allo zampone, passando per
tortellini, frutta, conserve, vini; fra
questi, un posto d’onore spetta di
diritto all’Aceto Balsamico di Mo-
dena Igp (indicazione geografica
protetta).
Prodotto da 79 aziende per la mag-
gior parte di dimensioni artigianali
o semi-artigianali nelle province di
Modena e Reggio Emilia - area che
corrisponde all’incirca ai confini
dell’antico Ducato Estense, presso
cui la tradizione e la cultura dell’a-
ceto balsamico, sia il Tradizionale
DOP sia quello IGP, si è diffusa e
consolidata - è uno dei prodotti agro-
alimentari tipici italiani di maggior
successo sui mercati internazionali.
SECONDO IL DISCIPLINARE
produttivo, l’Aceto Balsamico di
Modena è il prodotto ottenuto, con
particolare e tradizionale tecnolo-
gia, dai mosti (non meno del 20%)
ottenuti da uve provenienti da ben
precisi vitigni (Lambrusco, Sangio-
vese, Trebbiano, Albana, Ancellot-
ta, Fortana, Montuni) parzialmente
fermentati e/o cotti e/o concentrati,
con l’aggiunta di una parte di aceto
vecchio di almeno 10 anni, in modo
da conferire al prodotto i caratteri
organolettici tipici, e con l’aggiunta
di aceto di solo vino (almeno il 10%).
Da sottolineare che è consentita
l’aggiunta di caramello per la sta-
bilizzazione colorimetrica fino a
un massimo del 2% del volume del
prodotto finito, mentre è vietata l’ag-
DI MARIELLA BONI
I numeri
dell’Aceto
Balsamico di
Modena Igp
242
OPERATORI
79
PRODUTTORI (ACETAIE)
90 mln litri
IL VOLUME TOTALE
73 mln litri
IL VOLUME IMBOTTIGLIATO
433 mln €
IL FATTURATO
92%
L’EXPORT SUI VOLUMI
4 € - 40 €
IL PREZZO MEDIO AL LITRO
RISPETTIVAMENTE DELL’IGP
E DELL’IGP INVECCHIATO
VALORIZZAZIONE
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A
dicembre il Consorzio Aceto Balsamico di Modena e il Consorzio
Filiera Aceto Balsamico di Modena hanno unito gli intenti per una
maggiore incisività nell’attività di tutela e di valorizzazione del
prodotto, dando vita al Consorzio di Tutela dell’AcetoBalsamico di Modena,
che conta 50 soci rappresentativi di oltre il 98% dell’intera produzione e
contribuisce alla nascita del quarto polo dell’agroalimentare italiano per
valore e primo per l’esportazione.
Nella foto, il presidente Stefano Berni con il Direttore Federico Desimoni, i due past President
Mariangela Grosoli e Sabrina Federzoni con il Consiglio e alcuni soci del nuovo Consorzio
Tutela Aceto Balsamico di Modena.
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