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FEB. MAR. 2014
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il volume “TaglioSartoriale - 28grandi
chef interpretano il Grana Padano”,
dove chef di grido danno la loro in-
terpretazione gastronomica del pro-
dotto: dal Biscotto di Grana Padano
con sfoglia d’uovo al nero di seppia
di Carlo Cracco ai tortelli di cipolla e
infuso di Grana Padano con carpac-
cio di seppia di Enrico Bartolini, alla
Polenta e latte con cornetto al grana
Padanodi Emanuele Scarello, soloper
citarne qualcuna.
INTERESSANTE È SCOPRIRE
che,
per versatilità e qualità, il Grana Pada-
no è apprezzato anche laddove esisto-
no forti edifferenti tradizioni casearie.
Lo conferma ad esempio Vincenzo
Murgia del GruppoAlimentare Sardo,
importante distributore Cic-Coopera-
IN DISPENSA
MINI DIZIONARIO DEL GRANA PADANO DOP
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CONSORZIO
Il Consorzio di tutela nasce nel 1954 a Desenzano del
Garda, nel cuore della zona di produzione del formag-
gio. Riunisce produttori, stagionatori e rivenditori e
assicura il mantenimento degli standard di produzione
tradizionali e della qualità del Grana Padano Dop. Fra i
vari controlli, il Consorzio certifica che, dopo il corretto
affinamento, ogni forma sia testata individualmente per
controllarne l’aroma, il gusto e il livello di maturazione.
DOP
La Denominazione Origine Protetta sta a indicare che il
prodotto è ottenuto nella zona di origine e nel rispetto
di rigorosi controlli di qualità, denominazione che il
Grana Padano ha ottenuto nel 1955 in Italia e nel 1996
in Europa. Questo marchio indica che il Grana Pada-
no Dop è prodotto solo nella zona della piana del Po,
in province che vanno dal Piemonte al Veneto, fino a
Trento e alla provincia di Piacenza, utilizzando il latte da
allevamenti locali.
LATTE
Servono oltre 15 litri di latte per produrre un chilo
di Grana Padano Dop. In altre parole, 30 g di questo
formaggio contengono una quantità di sostanze nutritive
pari a quelle contenute in mezzo litro di latte.
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