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DISTRIBUZIONE/CRAI
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BEVERAGE & GROCERY
È
stata una primavera intensa
di novità per Crai Secom:
la riorganizzazione della
struttura della Centrale con la
creazione di sei aree strategiche,
poi la nomina di Mario La Viola
alla direzione Marketing e Format,
infine l’accordo di reverse facto-
ring con Unicredit per rafforzare i
legami con i fornitori dei prodotti
a marchio del gruppo Crai.
Tutto ciò a sigillo di un anno, il
2013 che si è chiuso con un fattu-
rato di 3,5 miliardi di euro, sostan-
zialmente in linea con il 2012, con
una crescita del 6%della marca del
distributore a valore, per una quota
complessiva del 18,2%.
«Quanto alle performance di grup-
po – commenta l’amministratore
delegato di Crai Secom Marco
Bordoli - è stato un anno discreto.
Abbiamo investito sul processo
di modernizzazione e riorganiz-
zazione dei poli distributivi per
migliorare l’efficienza e per au-
mentarne l’efficacia. Non si tratta
di un progetto tattico. Ciascun polo
ha a disposizione gli strumenti per
una valutazione della propria realtà
con un riferimento a standard di
performancegestionali eper elabo-
rare le eventuali azioni. È un piano
a medio termine con l’obiettivo di
migliorare le performance di conto
economico a beneficio dei punti
vendita».
Quali sono i punti critici sui quali
siete maggiormente impegnati?
Bisogna far crescere quei Cedi
dimensionalmente ancora troppo
piccoli. Dobbiamo completare in
maniera più strutturale la filiera
del freschissimo e sviluppare a
tutto tondo la struttura di servizio
verso la rete e i collegamenti dei
Cedi verso i punti vendita.
Inoltre va implementata la con-
vergenza delle performance di
punto vendita verso un modello
più strutturato e condiviso con
l’obiettivo di avere un negozio
Crai che dovrà trovare elementi
di distintività. Questi elementi
riguardano l’immagine del nego-
zio, la sequenza merceologica,
la struttura dell’assortimento, la
struttura del layout. Non pensiamo
a punti vendita tutti uguali tra di
loro (non è possibile nemmeno
immaginarlo), ma a negozi che
ciascun associato possa modulare
seguendo delle linee guida codifi-
cate. L’obiettivo è dare identità e
distintività ai 2000 negozio Crai.
Progetto ambizioso, consideran-
do la difficoltà di armonizzare
realtà dove l’imprenditore è
centrale.
La crisi ha migliorato la sensibilità
al cambiamento; ovviamente c’è
chi reagisce prima con convinzione
e sensibilità maggiori.
È nei momenti di crisi che ci si
sceglie. I compromessi al ribasso
non pagano più, tanto che alla fine
dell’anno scorso abbiamo escluso
un polo distributivo.
La massa critica ha perso di pri-
orità?
Non è che la massa critica non sia
importante. Lo è a livello di effi-
cienza e di territorio. Ma è la qualità
del gruppo che fa la differenza.
Oggi le scelte da fare sono altre.
Ruoli chiari
e convinti
I PIANI DI CRAI: MAGGIORE FOCALIZZAZIONE SUI
PUNTI VENDITA DI PROSSIMITÀ E SUI CEDI PER
UNA PIÙ CHIARA IDENTITÀ D'INSEGNA
E PER MIGLIORARE L'EFFICIENZA
di Fabrizio Gomarasca
Marco Bordoli,
a.d. Crai
Secom
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