LO SHOPPER POST CRISI RITORNERÀ A FARE ACQUISTI
MA INMODO EQUILIBRATO, INFORMATO, SCEGLIENDO
SENZA PREGIUDIZI TRA I CANALI A DISPOSIZIONE
C
i sono le prime avvisaglie di quello
che tutti attendevano con (un po’)
di ansia: l’emergere di un rinnovato
interesse per lo shopping da parte dei consu-
matori – indicedi una futura ripresadei consu-
mi – e lo spostamento dell’interesse dal piano
della convenienza e promozionalità pura, a
quello della qualità e del valore.
Queste le evidenze descritte da Osservatorio
Consumatori 2014 di Sign-M&T, studio che
analizza ogni anno i comportamento di acqui-
sto degli italiani, i canali di approvvigiona-
mento, la soddisfazione rispetto alle insegne
della distribuzione moderna.
Nei quattro anni passati, OsservatorioConsu-
matori ha fotografato degli shopper intimoriti
dalla crisi economica, con minori poteri di
acquisto e ormai disillusi da spinte consu-
mistiche che fanno acquistare cose inutili e
che non danno gratificazione. Le edizioni più
recenti ponevano l’accento su una Italia a due
velocità: i sempre più poveri (più anziani, più
giovani, famiglie) e coloroper i quali poco era
cambiato. L’immagine dipinta oggi ricompo-
ne invece un quadro più ottimistico.
Ritorno al consumo
Da un lato persistono tipologie di consuma-
tori ancora legati al risparmio promozionale
(cherry pickers puri) oppure alla ricerca della
massima convenienza (complessivamente
sono il 27,5%): si tratta delle frange piùdeboli
della popolazione da un punto di vista econo-
mico. Sono tendenzialmente consumatori di
età elevata o medio elevata, di bassa cultura,
che ricercano le occasioni di risparmio con il
volantino in mano presso gli ipermercati (i
cherry pickers) oppure presso i discount di
quartiere. Un’altra fascia della popolazione
manifesta un atteggiamento veramente di-
cotomico.
C’è chi (15% degli italiani circa) semplice-
mente si tira fuori dalle decisioni di acquisto
affidandosi alle risorse (di tempo e di soldi)
altrui: sono particolarmente i giovani (con un
concetto di giovane che ormai si estende fino
ai 30 anni) che vivono ancora in casa con i
genitori o che sono da questi sostenuti.
Per loro lo shopping è interessante solo se ri-
ferito alle loro (poche) insegne di riferimento,
molto legate all’entertainment (cinemamulti-
plex, qualche brand allamoda, le insegne tipo
Gamestop).
All’opposto c’è un cluster di italiani che han-
no con lo shopping un rapporto molto critico
e informato (14,5%): leggono attentamente le
etichette, conoscono i prodotti e discernono
tra i brand, sono l’elite intellettuale dello
shopping e non a caso sono di cultura e di
reddito elevato.Ma le vere novità –quelle che
fanno ben sperare nel 2014 – risiedono nelle
altre due tipologie di italiani messe in luce
dall’Osservatorio.
La prima (pari al 23,4%) disegna dei consu-
matori che ritornano – o vogliono ritornare
– al consumo. Una ventata di ottimismo e
positività ma scevra dalla spensieratezza e
superficialità del consumismo pre-crisi. Vo-
gliono acquistare – e divertirsi nel farlo – ben
consci però che i modi per ottenere risparmio
e valore sono anche al di fuori dei canali tradi-
zionali: acquistanonelle gallerie commerciali
e nei centri cittadini, ma anche sul web, nei
gruppi di acquisto, e non disdegnano scambio
e baratto.
Senza alcuna appartenenza ideologica: non
sono fanatici della rete e non sono integralisti
del non consumo. Semplicemente sanno
CONVERGENZE
4FOOD
è una struttura di
consulenza che si occupa di
concept di nuovi prodotti alimentari,
del riposizionamento di quelli
esistenti, di immagine coordinata e
packaging, di art&food design e di
retail design nel settore ristorazione.
di Daniela
Ostidich,
4Food
I consumi percorrono
strade diverse dal passato
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BEVERAGE & GROCERY