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BEVERAGE & GROCERY
L
a crisi del commercio è
sottogliocchidaanni.Ma
a fronte di negozi vuoti e
saracinesche chiuse per
fine attività c’è un e-commerce in
costante crescita: il valore delle
vendite da siti italiani nel 2014 sarà
di 13.203 mln di (+17% sul 2013)
secondo l’Osservatorio eCommer-
ceB2cNetcomm- School ofMana-
gement Politecnico di Milano. Più
del 30% degli acquirenti si informa
online prima di fare un acquisto of-
fline. E l’influenza dell’online sugli
acquisti valecinquevolte il fatturato
e-commerce.
Convenienza, risparmio di tempo
e facilità nel reperire informazioni
più e meglio che in negozio (non
tanto di prodotto: comparare prezzi
e seguire le recensioni di altri clienti
conta di più). A questo è dovuta
l’emorragia di clienti nei punti
vendita tradizionali che negli Usa
in tre anni ha portato a visite dimez-
zate durante le feste natalizie (dati
ShopperTrack). Però l’e-commerce
resta una minoranza: il 3,6% delle
vendite in Italia, il 15% nel Regno
Unito. È dunque presto per dichia-
rare il punto vendita specie in via
di estinzione, anche se non se la sta
passando un gran che bene. Se ne è
parlato a Ordine e Extra-vaganze,
convegnoPopai cheha fatto il punto
della situazione. Tutti d’accordo
che il negozio reale continuerà ad
esistere, perché l’80% dei clienti
dichiara di non poterne fare ameno.
Ma dovrà mutare pelle per venire
incontro a nuove esigenze. Dovrà
emozionare e stupire, ma allo stesso
tempo rendere l’acquisto semplice
e veloce, avrà bisogno di assistenti
alla vendita connessi a sistemi che
integrano front e back office per
poter terminare l’acquisto in nego-
zio o online, reperendo eventuali
prodotti mancanti in altre sedi e in
tempo reale.
Reinventarsi
«La tecnologia sta cambiando il
modo in cui interagiamo con lo spa-
zio. Il mondo digitale e quello reale
si stanno fondendo, la natura stessa
dello spazio pubblico sta evolvendo
- dice Gideon D’Arcangelo, Vice
President, Creative Strategy della
newyorkese ESI Design -.
Gli architetti e designer possono
integrare il mondo fisico e quello
tecnologico-virtuale. Perché lo
spaziodedicatoal retail stamutando
la sua funzione e ragion d’essere».
Sarà più piccolo, un punto d’in-
contro dove provare il prodotto o
ritirarlo, potrà avere scorte limitate
DISTRIBUZIONE/E-COMMERCE
e ricevere su appuntamento.
E avrà personale brillante in grado di
accoglieree informare.Èunpostodo-
ve si possono organizzare seminari e
lezioni, corsi di cucinaodi nutrizione.
Il cliente una volta provati certi servi-
zi, li pretende ovunque: ordinare onli-
ne e ritirare in negozio, ad esempio.
O controllare se un prodotto è dispo-
nibile o meno in magazzino.
Insomma il punto vendita dovrà sod-
disfare un cliente destinato a essere
sempre più interconnesso in futuro
tramitedispositiviintegraticonlaper-
sona, come smartwatch e smart glass.
Varie aziende e-commerce negli
ultimi anni hanno pensato di aprire
negozi reali. Utili per capire che cosa
spinge il cliente che compra online in
un negozio reale. Bonobos, moda uo-
mo, ha aperto alcuni negozi reali dove
provare i vestiti, su appuntamento, se-
guiti non da commessi ma da “guide”
per l’acquisto. Che avviene comun-
que online con spedizione a casa. Una
volta individuata, la taglia giusta sarà
preimpostata ogni volta che si compra
un capo online. La promessa? “Un’e-
sperienza di acquisto facile e veloce”.
Nuovo make up
per il pdv
IL MONDO DIGITALE E QUELLO REALE SI
STANNO FONDENDO: IL NEGOZIO REALE
DOVRÀ MUTARE PELLE PER RESTARE AL PASSO
di Anna Muzio
+17%
valore delle
vendite da siti
italiani nel 2014
3,6%
quota
dell’e-commerce
in Italia
15%
quota
dell’e-commerce
nel Regno Unito
1...,42,43,44,45,46,47,48,49,50,51 53,54,55,56,57,58,59,60,61,62,...68
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