attualità
28 Agosto 2023Pur avendo avuto fino ad ora un posto di tutto rispetto nel panorama birraio britannico, negli ultimi tempi la birra artigianale sta attraversando un periodo di crisi.
Secondo un'inchiesta condotta dal The Guardian i segnali di allarme provenienti dai piccoli produttori, tra cui quelli intervistati, sono sempre più numerosi, nonostante i gusti dei consumatori ormai abituati alla qualità e al valore della birra artigianale. Tesi avvalorata ulteriormente da uno studio condotto da Mazars, che ha rivelato che nel solo mese di giugno ben 45 piccole aziende birrarie sono state costrette a dichiarare bancarotta, mentre molte altre sono state assorbite o acquisite da concorrenti più grandi.
Obiettivo minimo dei birrifici indipendenti sembra essere diventata la semplice sopravvivenza, continuamente messa in discussione dalle condizioni del settore e dai numeri. Infatti, oltre 100 piccole birrerie artigianali hanno dovuto chiudere i battenti nell'arco degli ultimi 18 mesi, mentre dal 2019 la produzione media di birra è diminuita del 10% secondo la Society of Independent Brewers.
LE CAUSE DELLA CRISI
Hanno contribuito alla situazione presente diversi fattori e una sfortunata successione di eventi.
In primis ha giocato un ruolo significativo la Brexit. I microbirrifici, che avevano costruito gran parte del loro successo sull'esportazione, si sono di fatto trovati a lottare con gli oneri burocratici derivanti dagli accordi commerciali post-separazione con l'Unione Europea. Questi accordi hanno imposto procedure doganali più complesse e costose per l'esportazione, mettendo a dura prova le risorse delle piccole imprese.
Mentre la Brexit lasciava il suo segno, dall'altra parte la pandemia da COVID-19 ha inferto il colpo di grazia, causando chiusure temporanee, riduzione dei flussi turistici e un calo generale della domanda.
Un altro fattore significativo e di assoluta attualità è stato poi la nuova norma sull'imposta della birra, per cui dal 1° agosto birra, vino e superalcolici non sono stati più tassati in base alla categoria di bevanda, ma in base al contenuto alcolico. Questa novità ha avuto l'effetto di aumentare del 10,1% i prezzi delle bottiglie e delle lattine di birra, secondo la British Beer and Pub Association: le birre più colpite, in quanto più alcoliche, sono state proprio le artigianali.
A ciò si è unita poi la crisi del costo della vita, che ha allontanato potenziali consumatori e portato a una contrazione della domanda. A causa dell'aumento dei prezzi delle materie prime, in particolare dell'orzo e del luppolo, unitamente ai costi di imballaggio, la morsa attorno alle piccole aziende si è stretta ancora più fortemente.
Proprio questo segmento di piccoli produttori, più vulnerabili, si è trovato a rischio di sopravvivenza, mentre realtà più grandi, come Brewdog, Camden Town Brewery e Beavertown, hanno mantenuto il proprio posizionamento e il proprio business, grazie alla loro stabilità finanziaria e alle maggiori risorse.
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