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16 Giugno 2023Contanti? No, grazie. L’ultimo report di Banca d’Italia sui sistemi di pagamento conferma la profonda trasformazione che l'Italia, proprio nel corso degli ultimi anni, sta subendo con forte accelerazione. A fine 2022 risultavano attive 12,2 milioni di carte di credito e 63,4 milioni di carte di debito abilitate ai pagamenti tramite Pos. A questi numeri vanno aggiunte 1,2 milioni di carte aziendali e 30,5 milioni di prepagate.
Numeri impressionanti che trovano riscontro nelle recenti indagini di BVA Doxa per Nexi, secondo cui il 97% degli esercenti del mondo horeca utilizza regolarmente il Pos per incassare. E al netto di un irrisolto discorso relativo alle commissioni, lo considerano lo strumento più sicuro (88%), il più veloce (67%) e quello capace di soddisfare al meglio le richieste dei propri clienti (88%).
LA CONTINUA SCALATA DEI PAGAMENTI ELETTRONICI
Nel 2022, si legge nell'ultimo rapporto del Centro Studi FIPE, sono state effettuate poco meno di 1,4 miliardi di operazioni con carte di credito familiari per un valore di 82,5 miliardi di euro e un importo medio di 59,24 euro. Vent'anni fa il numero non arrivava a 328 milioni per un valore di 30 miliardi e un importo medio di 91,64 euro. La forte contrazione del valore medio dimostra che l’uso delle carte si è esteso anche a pagamenti di minor importo fino a interessare i cosiddetti micropagamenti (meno di 30 euro).
Una crescita più poderosa è quella che ha interessato le carte di debito. Da 611 milioni di operazioni nel 2003 si è passati a poco meno di 4,8 miliardi nel 2022 per un valore che da 51 miliardi di euro è salito a 225miliardi di euro. In questo caso l’importo medio è sceso da 83,30 a 46,86 euro.
I dati dimostrano inequivocabilmente che i pagamenti elettronici con carte sono entrati nella quotidianità di milioni di consumatori. Nel 2022 con le carte di credito aziendali sono state effettuate 148 milioni di operazioni per un valore di 19 miliardi di euro e un importo medio di 129 euro. Sommando le carte di credito e quelle di debito stiamo parlando di 6,3 miliardi di operazioni per un valore di 326 miliardi di euro. Una straordinaria accelerazione con il +68% in termini di numero di operazioni e il +46% in termini di valore nel confronto tra il 2022 e il 2019.
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