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25 Aprile 2020Nel periodo di lockdown anche il food delivery tramite piattaforma online ha subito un rallentamento, complice lo smart working (che ha ridotto il segmento di domanda dell’occasione del pranzo), la paura del contagio, il maggior tempo e la voglia di cucinare.
La percentuale di utenti di food delivery, tramite app, decresce di oltre il 40% nelle settimane della quarantena passando dal 35% al 20%: sarà interessante monitorare come tale percentuale si modificherà con la certificazione di igiene e qualità garantita dalla filiera.
È, invece, cresciuto nelle ultime settimane, grazie anche alla Pasqua, il food delivery “tradizionale”, gestito in autonomia dai ristoratori. E' quanto emerge dall'analisi condotta da TradeLab, nella prima settimana di aprile, per approfondire lo scenario del ritorno ai consumi fuori casa nel post lockdown (clicca qui per leggere la prima parte della ricerca).
Tre italiani su 10 hanno fatto l’esperienza dello smart working nel periodo del lockdown. Il 40% degli smart worker nel periodo dell’emergenza Covid-19 ha intenzione di incrementare nel “post” la propria quota di telelavoro, con ripercussioni su tutto l’indotto di bar e locali e, più in generale, sull’offerta di pranzi e non solo (anche colazioni, pause e in parte aperitivi) per i lavoratori. Un aspetto che potrà attenuare tale fenomeno sarà il possibile spostamento della domanda da “sotto l’ufficio” a “sotto casa”.
Gli italiani non vogliono rinunciare alle vacanze: 7 su 10 cercheranno di farle, orientandosi nella maggior parte dei casi su una meta italiana. Sette italiani su 10 non escludono di fare una vacanza/un viaggio quest’estate. Il 62% degli italiani, però, ritiene anche che occorrerà valutare la situazione, in base ai livelli di sicurezza garantiti e/o in base alle possibilità economiche.
L’Italia è la meta più indicata da chi intende effettuare un viaggio/una vacanza nei prossimi mesi estivi; anche una importante quota di chi era abituato a fare viaggi all’estero quest’anno “ripiegherà” su una meta nazionale. Si preferiranno seconde case o piccole strutture ricettive, citate da circa due terzi di coloro che intendono fare un viaggio restando in Italia.
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