ristorante
24 Novembre 2023
Continua la formazione a cura di Unilever Food Solutions dedicata agli associati della FIC. L’ultimo appuntamento dell’anno con “A tu per tu con …” di Foodart – Il Menù del Futuro, i webinar pensati da Unilever Food Solutions e da Federazione Italiana Cuochi, ha visto la presenza dello Chef Giovanni Solofra, titolare del 2 Stelle Michelin Ristorante Tre Olivi (Paestum, SA).
Cucina digitale e tradizione possono tranquillamente convivere e supportarsi a vicenda nella ristorazione contemporanea, è la sintesi del webinar. La prima è utile a rendere i piatti della tradizione più vicini alle attuali ricerche alimentari dei clienti, mentre l’altra fa la sua parte nel preservare il legame con i territori, un driver altrettanto importante nelle scelte di consumo.
Non a caso, su questa convivenza Solofra ha strutturato il suo menù.
PENSARE LE RICETTE USANDO TUTTE LE PARTI DELLE MATERIE PRIME
“La fase creativa deve dimenticare il folklore, per vivere il presente e lasciare al futuro nuove memorie senza scordare le origini. Il ruolo di un cuoco moderno è anche quello di sensibilizzare il consumatore creando un nuovo punto di vista sull’alimento, utilizzando tutte le parti degli ingredienti e cercando di trasmettere il valore di ciò che la natura ci dà”, ha detto lo chef nel cosro del webinar.
Quindi la cucina moderna è anche una cucina sostenibile e la tecnologia aiuta proprio a utilizzare ogni parte della materia prima e quindi a ridurre al minimo la produzione di scarti.
RIPROPORRE LA TRADIZIONE
Solofra dà un’applicazione pratica di questi due concetti – portare la tradizione nel futuro e sostenibilità – in piatti come la What Zupp, la zuppa di erba coccodrillo, una pianta spontanea tipica del Cilento, e verdure di stagione crude e cotte, brodo di pollo chiarificato, lingua di vitello aromatizzata e gelée di acqua di verdure. Le foglie più coriacee delle verdure, al posto di essere buttate, vengono decotte e l’acqua viene filtrata e gelificata.
L’altra parte delle verdure invece vengono tagliate a brunoise sottili e passate separatamente in padella. Poi composte in uno stampo che richiama la forma del coccodrillo e ricoperte dalla gelée della loro acqua e messe a gelificare a 4°C.
Questo piatto vuole omaggiare la tradizione orale (da qui la presenza di cubotti di lingua di vitello adagiati sopra alle verdure) e il brodo è la parte liquida che aggiunta calda nel piatto, solo all’arrivo della comanda, attorno al coccodrillo di verdure funge da legante di tutte le componenti.
Se l'articolo ti è piaciuto rimani in contatto con noi sui nostri canali social seguendoci su:
Oppure rimani sempre aggiornato sul mondo del fuori casa iscrivendoti alla nostra newsletter!
POTREBBERO INTERESSARTI ANCHE
04/12/2025
Si chiama Panettonic ed è la nuova tonica al gusto panettone sviluppata congiuntamente da Iginio Massari Alta Pasticceria, Galvanina e Baldo Baldinini. Il progetto ha preso forma a partire da...
04/12/2025
Cosa rende l'italianità un elemento immateriale eppure così riconoscibile in tutto il mondo? Con il Calendario 2026 Lavazza prosegue il racconto iniziato a livello globale con la campagna Pleasure...
04/12/2025
E' iniziato il countdown per Tuttofood Milano 2026, seconda edizione della manifestazione ridisegnata in chiave worldwide da Fiere di Parma, che si terrà dall’11 al 14 maggio nel quartiere...
03/12/2025
Di scena a Bologna l’anteprima del progetto “Il perfetto Frutto Gourmet”, la nuova iniziativa innovativa dedicata al canale Horeca, realizzata dal Consorzio di tutela della Pera...
I NOSTRI PORTALI
Quine srl
Direzione, amministrazione, redazione, pubblicità
Tel. +39 02 864105 | Fax +39 02 72016740 | P.I.: 13002100157
©2025 - Tutti i diritti riservati - Responsabile della protezione dati: dpo@lswr.it
Privacy Policy