Se qualcuno pensava che il flipper fosse ormai superato, da considerare al più come materia da collezionisti, dovrà ricredersi. E alla svelta. Si, perché il Re dei giochi a moneta è tornato alla ribalta, riconquistando la scena che aveva ceduto qualche anno fa ad altri giochi. Arrendendosi all’inevitabile appeal suscitato dalle vincite in denaro garantite da altri prodotti che hanno finito col riempire i locali. Ma adesso qualcosa sta cambiando. Con il flipper, riuscito a mantenersi “in vita” nelle case di tanti collezionisti e appassionati, che sta tornando ad apparire anche nei locali pubblici. Complice, a dire il vero, anche l’abbandono da parte di qualche esercente delle slot machine, che ha liberato spazio nei bar di alcuni territori e riaperto la ricerca di guadagni diversi. Ma non solo per questo. A tornare fortemente in auge è la domanda di flipper da parte dei giocatori, grazie alla grande visibilità crescente degli ultimi anni generata dal movimento del flipper sportivo. Basti pensare che il Campione del Mondo in carica della disciplina è italiano (il romano Daniele Acciari, già tre volte iridato) e la squadra campione d’Europa è proprio la nazionale italiana. Anche per questa escalation di risultati di spicco, in Italia la classifica dei giocatori di flipper sportivo è cresciuta esponenzialmente, arrivando a contare quasi 800 giocatori. Creando un entusiasmo crescente che in molti hanno deciso di assecondare, se non, addirittura, di cavalcare. Chiedetelo ad Andrea Galbiati, giovane milanese ritenuto tra i più esperti in Italia nella riparazione e restauro di questi giochi, che sta facendo del flipper la sua ragione di vita. Oltre ad essere, ormai, il vero core business della sua azienda, il flipper è diventato un modello da seguire, proporre e condividere. Da qui nasce la sua Sweet Games, il cui nome - è il caso di dire - è tutto un programma: a evidenziare una scelta ben definita, di prediligere quei “giochi dolci” di cui il flipper è la massima espressione. Quando hai capito che sarebbe diventata proprio questa la tua professione? “E’ avvenuto nel 2012, quando sono venuto a conoscenza del fatto che in Italia esisteva un’associazione di flipper sportivo, Ifpa Italia. Anche se all’inizio non avevo dato molta importanza alla notizia, poi mi sono imbattuto, quasi per caso, in uno di questi tornei, scoprendo l’esistenza di un ranking internazionale e di un circuito che coinvolge oggi oltre 25 Paesi del mondo, con lo scopo era quello di diffondere la disciplina sportiva e riportare i flipper nei locali. Proprio quello che avevo sempre desiderato. Da lì ho capito che quella era la mia grande occasione e che il mio sogno di un’azienda interamente dedicata a questo mondo, era veramente fattibile”. E così è nata la Sweet Games, che oggi è il fornitore ufficiale di Ifpa Italia. Credi che il flipper stia tornando davvero in voga come un tempo? “Credo che il fenomeno stia già avvenendo, e il flipper, dopo anni vissuti al buio, grazie al suo potere di aggregazione e alla sua straordinaria capacità di unire piccoli e grandi, è tornato protagonista”. Galbiati ha già posizionato oltre 60 flipper in Lombardia e ultimamente non riesce neppure a gestire le numerose richieste. E non si tratta di un fenomeno locale, ma in voga in tutto il paese. Per la gioia dei giocatori.

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