06 Settembre 2015

Non solo attori e showgirl. Questa settimana beviamo un caffè con Monica Micheli Panozzo ideatrice e autrice di Eroskitchen, L’Arte della Seduzione come non l’hai mai assaggiata, libro di ricette con foto di
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Spaghetti al Sentore di Mare ph. Alessandra Peri[/caption]
ritratti artistici studiate per evidenziare l’aspetto sensuale ed evocativo del cibo, della sua preparazione e condivisione. “Abbiamo sviluppato sei menu, suggerendo per ciascuna portata non solo il vino adeguato, ma anche la colonna sonora che a nostro avviso può esaltare le caratteristiche del piatto, convinti che l’ars amatoria debba coinvolgere tutti i sensi di chi vi si cimenta”, racconta l’ideatrice del testo (anche presentatrice ed esperta di ccucina afrodisiaca e di evoluzione relazionale) che è accompagnato dalle belle foto di Alessandra Peri e dalle ricette dello chef Alessandro Salamone.
Come descriveresti il rapporto tra eros e cucina?
Sono entrambi elementi base della vita: il cibo serve per sopravvivere, il sesso per riprodursi. Non a caso, l’alimentazione figura tra i precetti cardine di ogni religione, nel duplice aspetto di prescrizione e di adempimento, assumendo significati simbolici fondamentali.
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Carpaccio Inebriante di Gambero Rosso ph. Alessandra Peri[/caption]
La cucina per te è…?
Amore. Ed è proprio la passione a fare la differenza. Un po’ come accade a letto. I cibi afrodisiaci e i loro effetti sono noti fin dall’antichità; se ne parlava già nelle culture egiziana, greca e romana, ma certo non bastano. Nella vita di coppia è essenziale curare il partner ogni giorno. E il primo passo è nutrirlo con sentimento.
Ci ricordi alcuni ingredienti afrodisiaci?
Aglio, albicocca, asparago, astice, crostacei e frutti di mare, avocado, banana, basilico, cacao e cioccolato, caffè, cannella, fragola, lavanda, liquirizia, vaniglia, zafferano, zenzero. Senza scordare le erbe aromatiche: per esempio, maggiorana, menta, rosmarino, timo.
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Monica Micheli Panozzo ph. Valeria Lobbia[/caption]
Che rapporto hai con il bar?
Ci vado con piacere, soprattutto all’ora dell’aperitivo. Pulizia e arredo a parte, per me è un valore aggiunto la professionalità e la passione di chi lavora al bancone. Mi piace respirare un clima di attenzione per il cliente e di amore per il proprio lavoro.
Vivi a Prato, ma sei originaria di Asiago. Ci consigli qualche locale per l’aperitivo in queste due città?
Ad Asiago vi porterei al Gran Caffè Adler, tutto arredato con oggetti raccolti da viaggi per il mondo (sedie portoghesi, lampade francesi e inglesi, mensole e sculture orientali). Particolarmente suggestivo è il "salottino" all'ingresso, con un caminetto ricavato in un blocco di marmo che un tempo era stata una scalinata. I cocktail sono ottimi, e all’ora dell’aperitivo sono serviti con formaggi locali.
A Prato merita una visita l’Opificio JM lo store creato dall'attore John Malkovich insieme a 40 produttori locali che mixa enogastronomia ed abbigliamento, con l’obiettivo di valorizzare le produzioni pratesi e toscane: ecco quindi vini e liquori, bigiotteria artistica, mobili, libri, piante e fiori, decorazioni, olio, orologi, occhiali, pasticceria e la linea di abbigliamento maschile e accessori disegnata dallo stesso Malkovich, Technobohemian
E ancora: mi piacciono i drink e l’ambiente del Cafè 21 e adoro Il Giardino del Thè, una piccola sala da tè in un edificio storico del centro.
Idee da importare dall’estero?
I ristoranti italiani, in particolare quelli dotati di dehor, potrebbero prendere spunto dai colleghi spagnoli e vendere i piatti anche in formato tapas per allungare l’orario di servizio al pre e dopo cena.
I tuoi ristoranti del cuore?
La verità? Fuori casa prediligo la cucina etnica. A Prato mi piace La fabbrica alimentare che, due giorni alla settimana, propone cucina jappo preparata da uno chef di origine giapponese. A Firenze, poi, vado spesso al Corno d'Africa, specializzato in cucina Eritrea ed Etiope.
Sappiamo che hai visitato Expo2015. La tua opinione?
Sì, in parte. Ho trovato interessanti alcuni padiglioni, ma la maggior parte si limita a promuovere il turismo, tra specialità gastronomiche e show tematici in costume. Di fatto, poche nazioni hanno approfondito davvero il tema della manifestazione. Ed è un peccato. In questo senso, Expo2015 è stata un’occasione sprecata.
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