10 Settembre 2014
“Sicilian concept store, lounge bar, restaurant”: nella articolata definizione dell’Anche gli angeli di Noto, la parola più importante è proprio la prima: “Sicilian”. “Tutte le anime del locale sono tenute insieme da un unico filo conduttore, che è la Sicilia” spiega infatti Giorgio Zacco, uno dei tre soci. “Dall’abbigliamento alle ceramiche artigianali, dall’enogastronomia ai saponi, tutto è realizzato secondo tradizioni dell’isola, a opera di imprenditori principalmente giovani. Qualcosa di simile accade anche in cucina, dove peraltro cambiamo spesso registro a seconda delle stagioni, per dare stimoli nuovi ai clienti e prima ancora per non annoiarci noi. Per tutta l’estate abbiamo proposto con successo un menu in stile diner americano, ma con materia prima locale a Km 0”.
A completare questo luogo composito, suggestivo e ampio (la superficie totale è di 360 mq) c’è una libreria: un corner Mondadori di circa 50 mq. “La libreria è stata una sorpresa” racconta Zacco, “l’avevamo prevista più per completezza dell’offerta culturale che per obiettivi commerciali, ma sta avendo ottimi risultati ed è diventata un piccolo punto di riferimento per la zona, segno che contrariamente a quello che si dice, la gente legge. Benché si tratti di una libreria di catena, abbiamo comunque proceduto a una personalizzazione: oltre ai titoli più comuni, vi si può trovare una selezione di libri sulla Sicilia e uno scaffale coi volumi preferiti da noi soci”.
Difficile attribuire il ruolo di traino a una delle varie anime del locale. “Le diverse componenti si supportano a vicenda. Quanto all’area somministrazione, d’estate funziona soprattutto il lounge bar e l’after dinner mentre a partire da settembre la proporzione si inverte a favore del ristorante. Il negozio funziona soprattutto l’estate, coi turisti, ma quest’anno l’enogastronomia ha un po’ sofferto a causa delle limitazioni dei bagagli adottate da molte compagnie aeree, che per esempio di fatto impediscono ai viaggiatori di portare a casa una bottiglia di vino”.
La clientela di Anche gli angeli è dunque composta prevalentemente da turisti, oltre che da siciliani provenienti dai tre capoluoghi più vicini (Siracusa, Catania, Ragusa). Com’è la situazione del turismo a Noto, e cosa si potrebbe migliorare? A rispondere è sempre Giorgio Zacco: “Quando abbiamo aperto, nel 2010, Noto somigliava a una città dormitorio. Oggi molte cose sono cambiate in meglio, anche se più per merito dell’iniziativa privata che delle varie amministrazioni comunali che si sono succedute. Il turismo a Noto potrebbe durare tutto l’anno, e non solo pochi mesi come adesso, ma la mancanza di trasporti, che costringe il turista a noleggiare un’auto, unita a certi prezzi delle strutture ricettive decisamente fuori mercato, rende una vacanza da queste parti troppo dispendiosa”.
Anche gli angeli
Via Arnaldo da Brescia 2, Noto (SR)
PANE E CULTURA
Una rubrica di Giuliano Pavone
A chi dice che con la cultura non si mangia rispondiamo proponendo settimanalmente un’esperienza che mette in relazione in modo profittevole e innovativo il mondo della cultura e dello spettacolo da un lato e quello del pubblico esercizio dall’altro. Format, eventi, libri e personaggi per cibare il corpo e la mente.
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