01 Settembre 2014

“Return On Investment”. Ritorno sugli investimenti. Linguaggio da economisti, che mal si adatta alla passione disinteressata dei bar e ristoranti a gestione familiare che popolano il nostro paese. Ma quando il gioco si fa duro – tra calo dei consumi, eterna crisi economica, credit crunch e complessificazione burocratica – ogni investimento in termini di tempo e denaro va ponderato e soppesato accuratamente, dall'ospitare musica dal vivo al gestire una pagina Facebook.
Il ROI serve esattamente a questo. E’ uno degli indici utilizzati per calcolare l’efficienza economica di un’attività, e può essere descritto da un semplice rapporto: reddito operativo fratto totale degli investimenti effettuati, moltiplicato per 100. Il risultato è una percentuale che indica quanto “rendono” gli investimenti fatti – da confrontare con la media del settore e della zona di riferimento per poter valutare la propria competitività. Un bar è una piccola azienda, e come tale, per stare sul mercato, necessita di un business plan accuratamente studiato, che consenta di calcolare come e in quanto tempo gli ingenti costi fissi iniziali e i costi variabili quotidiani inizieranno a generare profitti. Ultimamente si sente parlare spesso anche di “Social Media ROI”: l’applicazione del concetto di ritorno sugli investimenti all’attività di digital marketing sui social media (qui una panoramica). In sostanza, sembrerebbe che l’età dell’oro in cui si poteva gestire un locale senza saper usare un foglio Excel sia finita ormai da un pezzo. Nel 2013 il settore della ristorazione italiana ha perso oltre novemila esercizi, da sommare alla catastrofica emorragia degli anni immediatamente precedenti.
Per sopravvivere, insomma, può essere utile mettersi a studiare. Esistono diversi volumi esplicitamente pensati per la gestione di attività nell’ambito della ristorazione (ad esempio, questo di Vittorio Molinari o questo di Vitale, Ferrazzi e Mendolia). Nessun libro potrà mai sostituire l’esperienza vissuta del lavoro quotidiano, ma qualche fondamento di economia e organizzazione aziendale male non farà. Altrimenti, l’alternativa è una lettura più leggera: “Il bar sotto il mare” di Stefano Benni. Perché restare a galla non è più così scontato.
Il Vocabolario non si ferma, l’appuntamento è alla S!
Massimo Airoldi (@massimoairoldi)
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