fiere
11 Maggio 2015
Proclamata di recente Capitale europea della Cultura per il 2019, Matera ha già nell’immediato registrato effetti benefici sul turismo. Entrata nel 1993 nell’elenco dei siti protetti dall’Unesco, la città dei Sassi ha onorato anche un altro bene Unesco, cioè la Dieta Mediterranea, istituendo il Centro Internazionale per gli Studi e la Cultura della Dieta Mediterranea. Il cibo è dunque parte integrante della sua strategia culturale e turistica. Vediamo allora cosa bolle in pentola fra produttori, esercenti e rappresentanti delle istituzioni. Nel dicembre 2014 si sono concluse le selezioni del progetto “Marchio di ospitalità italiana” per i locali ristorativi, iniziativa nazionale di Unioncamere realizzata con
l’apporto dell’Istituto nazionale per le ricerche turistiche (Isnart). “La Camera di Commercio di Matera ha voluto declinare il concetto di qualità introducendo la tipicità alimentare e il contesto” spiega Vito Signati, direttore del Cesp, Azienda Speciale della Camera di Commercio di Matera. Signati prosegue facendo il punto sul percorso di crescita di Matera: “La città ha iniziato a trasformarsi una decina di anni fa, anche grazie a dei giovani che hanno deciso di investire sul territorio”. Prosegue il racconto Maddalena Bellocchio, titolare di Terrazza Rivelli, uno dei dodici ristoranti di Matera insigniti del marchio di qualità: “L’afflusso turistico è cresciuto in modo lento ma significativo negli ultimi anni, a partire dal film La passione di Cristo di Mel Gibson. Ora Matera è in fermento perché è iniziata la lavorazione del remake di Ben Hur. Dalla proclamazione di Matera Capitale Europea per la Cultura 2019, ogni weekend la città è stata presa d’assalto dai turisti. È singolare che parte di questo afflusso provenga dalle zone limitrofe: evidentemente c’è stato bisogno di un riconoscimento internazionale per scoprire Matera”. Francesco Ritella detto Francolino, del ristorante Il casino del diavolo, dice la sua sull’argomento: “Ci sono i turisti che nei Sassi seguono i cartelli che promettono pranzo a 15 euro. A loro non interessa la qualità. Chi viene da noi invece lo fa perché è stato mandato da qualcuno o comunque perché sa che tipo di ristorante siamo. Vengono anche persone dalle altre città finaliste del bando Capitale Europea della Cultura, per rendersi conto del perché ha vinto Matera. Devo dire che rimangono colpite dal cibo e dall’ospitalità”. Un altro bando, questa volta promosso localmente dalla Camera di Commercio di Matera, riguarda la costituzione di una “Banca delle Qualità” nell’ambito del progetto “Dieta Mediterranea ed Expo 2015”. In previsione dell’evento di Milano sono stati avviati un censimento e una selezione di ricette e prodotti tipici del territorio e sono state selezionate delle imprese agroalimentari di eccellenza. La Dieta Mediterranea dunque come bandiera di un progetto culturale in senso lato, basato su elementi gastronomici oltre che su quelli storicoarchitettonici. Spiega Vito Signati: “Il Centro Studi per la Dieta Mediterranea ha fra l’altro svolto un lavoro di archiviazione dei saperi, con dei filmati in cui le persone anziane hanno descritto alcune ricette. Successivamente ha coinvolto altre camere di commercio italiane raccogliendo ben cento ricette tradizionali legate alla dieta mediterranea. I filmati
sono visibili sul sito www.meditanetwork. eu. Sul sito del Cesp, invece (www.cesp.it), è visibile un dossier in cui si analizza il grado di compatibilità delle ricette materane con un ‘indice di mediterraneità’ nazionale. Un altro progetto culturale in senso lato, ma che include anche l’aspetto enogastronomico, è ‘Mirabilia’, una rete di camere di commercio di alcuni siti Unesco. Nell’ambito di questo progetto siamo stati recentemente in Giappone, presso la sede dell’Istituto Italiano di Cultura, parlando anche di eccellenze alimentari del territorio, e in particolare di olio, un prodotto cui in quel paese sono particolarmente interessati”. Ma in cosa consiste la tipicità materana? Risponde Francesco Ritella: “Il pane è la cosa principale. Io ho portato il pane di Matera in tutto il mondo, anche in Australia.
Prodotti da forno: dalla produzione alla somministrazione con creatività
Da un lato le produzioni tipiche, dall’altro la somministrazione. In mezzo, a unire queste due dimensioni, dei format innovativi legati soprattutto al pane. Il format di Panecotto (www.panecotto.it) non è solo un luogo di degustazione, ma “uno scorcio di Basilicata da vivere in altri luoghi d’Italia e del mondo”, con un’attenzione particolare alle piccole aziende. E’ un Franchising Etico in quanto prevede l’inclusione sociale di soggetti svantaggiati. Il Forno di Gennaro (www.ilfornodigennaro.com) è intitolato a Gennaro Perrone, uno dei primi formai di Matera. I tempi cambiano, e oggi il punto vendita dei Perrone ha un aspetto moderno e accattivante. Vi si vendono pane cotto a legna, focacce, dolci da festa, friselle, paste da latte, biscotti tradizionali, rosticceria, taralli. Sempre alla famiglia Perrone fa capo il sito di e-coomerce www.paneepace.it.
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