vino
03 Dicembre 2025
Si terrà a BolognaFiere la Slow Wine Fair, che presenta già oggi un catalogo dei primi 500 di oltre 1000 produttori che saranno presenti all’evento; sul sito ufficiale è possibile acquistare i biglietti di ingresso, la domenica per il pubblico di appassionati e il lunedì e il martedì con un taglio B2B.
Per la sua quinta edizione, la Slow Wine Fair apre un nuovo fronte di riflessione e confronto: quello del vino giusto, approfondendo la dimensione sociale della filiera vitivinicola. Dopo aver indagato la salute del suolo, il packaging e la logistica come elementi chiave della sostenibilità, l’edizione 2026 amplia ulteriormente lo sguardo, mettendo al centro non solo la qualità organolettica e ambientale del vino, ma anche il suo impatto sulle persone e sulle comunità. Un vino davvero buono e pulito, secondo la visione di Slow Food, deve essere anche giusto: prodotto senza sfruttare lavoratori e territori, capace di generare valore condiviso, lavoro dignitoso, inclusione e nuove opportunità.
È su questi temi che la Slow Wine Fair 2026 diventa terreno di dialogo tra produttori, esperti, ricercatori, consorzi, istituzioni, buyer e professionisti dell’Horeca. Attraverso conferenze e incontri - sia online a partire da gennaio sia nei tre giorni in fiera – l’evento invita a riflettere sul ruolo sociale del vino come strumento di integrazione dei lavoratori stranieri, di promozione dell’imprenditoria femminile e giovanile, e di rigenerazione delle Terre Alte, spesso marginalizzate ma ricche di potenzialità. Una sfida complessa, che non ha risposte univoche ma richiede visione, alleanze e scelte produttive coraggiose.
Federico Varazi, Vicepresidente Slow Food Italia, commenta: «Con l’edizione 2026 della Slow Wine Fair vogliamo affermare con chiarezza che la qualità del vino non può essere separata dalla qualità del lavoro. Parlare di un vino “buono, pulito e giusto” significa assumersi una responsabilità politica verso i territori e le persone che li abitano. Oggi, in un sistema economico che premia la competizione al ribasso, non è accettabile che proprio l’agricoltura e la ristorazione, settori simbolo della nostra identità culturale, siano tra i più esposti allo sfruttamento lavorativo e al caporalato. Difendere il lavoro agricolo significa difendere le comunità rurali, garantire dignità ai lavoratori migranti, creare opportunità per i giovani e per le donne che vogliono costruire impresa nelle aree interne e nelle Terre Alte. Significa anche rivendicare un modello diverso di sviluppo, capace di generare ricchezza diffusa e non profitti concentrati in poche aziende. Ogni bottiglia di vino racconta tutto questo: il modo in cui si coltiva la vigna, le relazioni tra chi produce e chi lavora, la cura o l’abbandono dei territori. Per questo chiediamo a chi beve vino di compiere una scelta politica e culturale, non solo gastronomica. Perché giustizia sociale e ambientale non sono un elemento accessorio del vino: sono la sua sostanza».
L’edizione 2026 segna un ulteriore passo avanti nella collaborazione tra BolognaFiere e Slow Food: per la prima volta, infatti, Slow Food Promozione entra ufficialmente nel Padiglione di SANA Food (18), portando produttori delle reti Slow Food, appuntamenti formativi, degustazioni e momenti di confronto sulle principali sfide del settore agroalimentare. Grazie a un unico biglietto, padiglioni adiacenti e una matrice valoriale condivisa, la sinergia tra Slow Wine Fair e SANA Food dà vita a una piattaforma integrata che unisce cibo e vino, business e cultura, con l’obiettivo di offrire agli operatori professionali strumenti concreti per rispondere alla crescente domanda di responsabilità, trasparenza e sostenibilità.
I VINI
Oltre 1000 cantine espositrici dall’Italia e dall’estero, distribuite in isole espositive in base al Paese e alla regione di provenienza, sono disposte nei Padiglioni 15 e 20. I vignaioli e vignerons presenti a Slow Wine Fair condividono l’impegno del Manifesto per il vino buono, pulito e giusto, mettendo in pratica principi di sostenibilità ambientale, rispetto del paesaggio e del terroir, valorizzazione delle comunità agricole e tutela della biodiversità. La nuova area dedicata alle Vecchie Annate della Banca del Vino Dopo oltre vent’anni di attività, la Banca del Vino di Pollenzo (Bra, Cn) mette a disposizione bottiglie rare e millesimi introvabili, spesso assenti persino nelle cantine di origine. La Slow Wine Fair diventa così l’occasione per degustare questi vini accompagnati da racconti sul loro percorso. L’esperienza prevede due modalità: la rotazione quotidiana di etichette nella Wine Emotion e i Temporary Tastings, occasioni più raccolte e programmate.
GLI SPIRITS
Nell’area dedicata agli spirits protagonista è il mondo della mixology. Suddivisa in in sezioni tematiche, centrale è quella dedicata agli amari, che ruota attorno alla 6ª edizione della Fiera dell’Amaro d’Italia, organizzata in collaborazione con Amaroteca e ANADI - Associazione Nazionale Amaro d’Italia. I caffè Tornano i torrefattori e gli esperti della Slow Food Coffee Coalition, rete internazionale che riunisce gli attori della filiera del caffè. Un'opportunità per imparare ad assaggiare in modo consapevole, a riconoscere e scegliere un caffè di qualità, e scoprire le analogie tra vino e caffè, a partire dal fatto che queste due bevande così centrali nella cultura gastronomica italiana trovano nell'Horeca il loro principale canale commerciale. I sidri Dopo il successo del 2025, anche quest’anno partecipano i produttori di sidro, bevanda ottenuta dalla fermentazione del succo di mele pressate. I visitatori hanno l’occasione di approfondire la storia e le tradizioni del sidro in Europa e il ruolo crescente che sta assumendo oggi in Italia e nel panorama internazionale, dove è sempre più popolare e disponibile. I partner della filiera Nell’ottica di una produzione circolare virtuosa, il settore della supply chain gioca un ruolo fondamentale. Un’area espositiva è riservata alle imprese della filiera vitivinicola, che, attraverso macchinari, attrezzature e tecnologie innovative, supportano vignaioli e vignaiole nell’adozione di metodi di produzione sostenibili e rispettosi dell’ambiente.
IL PREMIO CARTA VINI TERROIR E SPIRITO SLOW
Il Premio - attribuito dal pubblico e da una giuria di esperti - valorizza le migliori carte dei vini italiane e internazionali. Nel 2026 il premio torna con nuove categorie territoriali, confermando la sezione dedicata al mondo degli amari, e con una novità legata alla selezione del caffè.Eventi e MasterclassTornano gli eventi di Slow Wine Fair: le conferenze dell’Arena Slow Wine Reale Mutua; gli incontri in Casa Slow Food, con un focus sul vino come motore di inclusione e sviluppo sociale; le degustazioni guidate nelle sale Masterclass per approfondire la conoscenza di millesimi, terroir e produttori; gli eventi OFF distribuiti in tutta Bologna e nei dintorni, per offrire esperienze di approfondimento dedicate sia ai professionisti sia agli appassionati. Fanno parte del percorso di avvicinamento alla Slow Wine Fair, le conferenze online, che, tra gennaio e febbraio, ripercorrono le tematiche affrontate nelle precedenti edizioni della manifestazione e preparano produttori, delegati della Slow Wine Coalition e appassionati ai grandi temi dell’edizione 2026.
EVENTI E MASTERCLASS
Tornano gli eventi di Slow Wine Fair: le conferenze dell’Arena Slow Wine Reale Mutua; gli incontri in Casa Slow Food, con un focus sul vino come motore di inclusione e sviluppo sociale; le degustazioni guidate nelle sale Masterclass per approfondire la conoscenza di millesimi, terroir e produttori; gli eventi OFF distribuiti in tutta Bologna e nei dintorni, per offrire esperienze di approfondimento dedicate sia ai professionisti sia agli appassionati. Fanno parte del percorso di avvicinamento alla Slow Wine Fair, le conferenze online, che, tra gennaio e febbraio, ripercorrono le tematiche affrontate nelle precedenti edizioni della manifestazione e preparano produttori, delegati della Slow Wine Coalition e appassionati ai grandi temi dell’edizione 2026.
In queste quattro edizioni, il percorso della Slow Wine Fair ha messo al centro il Manifesto Slow Food per il vino buono, pulito e giusto nel 2022 e, nel 2023, la crisi climatica, con cui sono stati esplorati e raccontati i vini frutto di un’agricoltura sostenibile, che hanno come parole d’ordine la biodiversità, la tutela del paesaggio agricolo, l’uso ponderato delle sue risorse, la crescita culturale e sociale delle comunità contadine, oltre a una sempre maggiore consapevolezza dei consumatori; l’importanza di un suolo fertile, dal punto di vista agricolo ma non solo, focus dell’edizione 2024, fino alla più recente call to action Alleggeriamo le nostre bottiglie, che nel 2025 ha spostato l’attenzione dalla vigna a quanto avviene in cantina e in magazzino, quando il vino viene imbottigliato e spedito.
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