caffè
30 Giugno 2025
È finita con un’esplosione di applausi e nuove connessioni l’edizione 2025 di World of Coffee, la più importante manifestazione europea dedicata al caffè di qualità, che quest’anno si è svolta nell’organizzatissimo Palexpo di Ginevra. Quasi 20mila presenze da oltre 140 Paesi: un numero importante per una fiera europea, in parte penalizzata da difficoltà per l’ottenimento di visti e documenti doganali. Ma il vero dato importante dietro ogni badge, ogni tazzina assaggiata nelle cupping room, ogni stretta di mano tra stand e corridoi, era il mondo del caffè specialty in grande fermento, con continue innovazioni e una ricerca sempre maggiore di sostenibilità.
UN MICRO MONDO IN ESPANSIONE
Oltre 430 espositori hanno occupato ogni angolo della fiera, ma l’attrattiva maggiore è certamente stata la connessione tra gli oltre 30 paesi produttori da ogni parte del mondo dalla Colombia (che per l’occasione era il “Portrait Country”, selezionato non solo per la qualità straordinaria dei suoi caffè ma per la visione sistemica che continua a sviluppare, puntando su sostenibilità, valorizzazione dei produttori e qualità percepita dal consumatore), fino alla Papua Nuova Guinea, un micro cosmo ai nostri antipodi con coltivazioni esclusive, e più di 120 micro roaster suddivisi in due grandi “roaster village”. Il numero in crescita di questi “artigiani del caffè” rispetto alle edizioni precedenti è una conferma di quanto questo micro mondo sia in fase di sviluppo portando una straordinaria vivacità nel mercato ed una incredibile varietà di caffè, non solo per differenza di origini ma soprattutto per metodi di lavorazione e tostature.
NON SOLO ACIDITA', VERSO UNA NEW COFFEE WAVE
Le note di frutta tropicale sono una caratteristica ricercata specialmente nelle estrazioni in filtro, dove dolcezza e acidità si uniscono per dare alla bevanda una piacevolezza davvero equilibrata, ma è nell’estrazione in espresso che il gusto sta cambiando.
Potremmo parlare di nuova onda nel caffè specialty, che dopo un periodo di estrazioni in espresso con caffè adattati dalle tostature per filtro, il cui sapore in tazza per molti era eccessivamente (e comprensibilmente) acido, a nuovi profili con note aromatiche più morbide e dolci, sovente speziate. Sempre maggiori anche i caffè fermentati con nuove tecniche e aromatizzazioni naturali per caratterizzare maggiormente il caffè verde, una tecnica che non è apprezzata da tutti, ma che strizza l’occhio ad un mercato giovane ed in crescita.
LE COMPETIZIONI: TALENTO E VISIONE DEL MONDO
I riflettori si sono inevitabilmente accesi anche sulle finali dei campionati mondiali, con oltre 120 competitors, pazientemente valutati da un team di 44 giudici SCA. I colori italiani sono stati ben rappresentati da Stefano Cevenini nella latte art, Andrea Villa nel coffee in good spirits, Talal Bitar in ibrik e Marco Paccagnella in cup taster. Anche se nessuno di loro è entrato nella rosa dei tre finalisti, sono stati molto apprezzati da pubblico e giuria per la loro presenza e professionalità. Ecco i vincitori delle diverse categorie.
Latte Art
1 Chen Zhuohao , Cina
2 Ryusei Nozawa Giappone
3 Elly (JIYU LEE) Sud Corea
Coffee in Good Spirits
1 Georgius Audrey Indonesia
2 Danny Wilson Australia
3 Van Lin. Taiwan
Cup Tasters
1 Chatchalerm (AKA BOSS) Thailand
2 Max Mak China
3 Huamin Chen Canada
Cezve/Ibrik
1 Charles Boyenval Francia
2 Paul Ungureanu Romania
3 Angel Kotsifakis Greece
Sul sito wcc.coffee è disponibile il ranking completo e sul canale WCC YouTube sono visibili tutte le performance dei campioni.
FORMAZIONE E CONNESSIONE: IL CAFFE' CHE PENSA
Tra le sale conferenze, i workshop e le tavole rotonde, il livello di approfondimento è stato all’altezza delle aspettative: oltre 45 sessioni tra letture e laboratori, con tematiche che spaziavano dalla scienza della tostatura alle strategie di marketing, passando per la tracciabilità e i nuovi modelli di sourcing, con protagonisti del calibro di Dr. Krisztina Szalai (Swiss Coffee Trade Association) e Yannis Apostolopoulos (SCA), per discutere delle sfide sistemiche che il comparto dovrà affrontare nel prossimo decennio.
VERSO UNA SOSTENIBILITA' MISURABILE
Tra gli elementi più concreti, la presenza della Slow Food Coffee Coalition, che promuove l’incontro tra produttore e consumatore garantendo la provenienza del caffè e sostenendo i piccoli coltivatori aiutandoli nelle operazioni di trading; l’International Women’s Coffee Alliance che promuove e sostiene l’empowerment femminile lungo tutta la filiera del caffè e l’iniziativa di riforestazione in Burundi, portata avanti in collaborazione con Sucafina e la Kahawatu Foundation, che ha rappresentato una delle azioni più tangibili verso una compensazione reale dell’impatto ambientale dell’uomo nell’ecosistema.
APPUNTAMENTO A BRUXELLES A GIUGNO 2026
Dietro le quinte, 276 volontari da tutto il mondo hanno reso fluida e accogliente l’esperienza: il 61% proveniva dall’Europa, il 17% dagli USA, il 14% dall’Asia e l’8% dal Sud America. A loro va uno dei più sentiti ringraziamenti da parte della SCA e di tutti noi che abbiamo potuto fruire dei molti servizi messi a disposizione.
Nel ringraziare la Specialty Coffee Association per le immagini concesse, vi diamo appuntamento a giugno 2026 con la prossima edizione, che si terrà a Bruxelles, e se Ginevra ha acceso nuove scintille, è già tempo di pensare a come coltivarle e trasformarle in cambiamento. Perché, alla fine, il World of Coffee non è solo una fiera: è un laboratorio in tempo reale del caffè che vogliamo e che siamo pronti, tutti insieme, a costruire.
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