bevande
11 Settembre 2015
Cavit (Cantina Viticoltori del Trentino) ha presentato a Expo Milano una complessa e avanzata tecnologia tesa all’ottenimento dell’eccellenza qualitativa dei prodotti e volta a promuovere la sostenibilità del processo di produzione vitivinicola. Si tratta di Pica (Piattaforma Integrata Cartografica Agriviticola), risultato di cinque anni di studi teorici e sul campo condotti in collaborazione con i centri di ricerca di eccellenza del Trentino: Fondazione Edmund Mach (FEM) e Fondazione Bruno Kessler (FBK), con MPA Solutions.
Il sistema è complesso ma il suo funzionamento è semplice e immediato. La piattaforma informatica di PICA mette “in rete” i 4.500 viticoltori delle undici cantine sociali di Cavit: “raccoglie” informazioni e “restituisce” indicazioni.
L’analisi dettagliata delle informazioni sul territorio vitato (suolo, clima, risposta vegetativa della vite nei diversi ambienti di coltivazione), grazie a un innovativo sistema di Information and Communication Technology, permette agli enologi e agli agronomi delle cantine di raccogliere e mettere in relazione, informazioni specifiche per ogni vigneto, relativamente alle diverse fasi di cura delle viti. L’incrocio di queste informazioni consente ai tecnici di prevedere il tipo di risposta vegetativa dei vitigni più rappresentativi del Trentino, coltivati in diverse zone e a diverse altitudini indicando conseguentemente i vitigni più idonei a ciascun territorio.
Ed ecco come il sistema “restituisce” ai viticoltori indicazioni preziose per la coltivazione delle vigne. PICA consente infatti di fornire ai soci Cavit, mediante semplici sms o email, informazioni e assistenza costante in tempo reale per ottimizzare la gestione dei vigneti. In particolare le informazioni a disposizione dei tecnici permettono anche di fare previsioni accurate sulla maturazione dei vigneti e quindi pianificare meglio i tempi delle varie operazioni in vigna e della vendemmia. I dati raccolti permettono infine di ottenere informazioni precise circa il contenuto in acqua presente nello strato di terreno occupato dalle radici con un conseguente utilizzo idrico più mirato ed adatto alle necessità e alle specificità di ogni terreno. Tutto questo a vantaggio dei due grandi obiettivi che sono alla base della creazione del progetto: qualità e sostenibilità ambientale - produttiva.
La presenza di Cavit a Expo 2015 non è che una conferma dell’impegno della cantina trentina sul fronte della sostenibilità ambientale e produttiva. Un impegno che accomuna 4.500 viticoltori e che rappresenta oltre il 60% della produzione vitivinicola della regione.
Cavit nasce nel 1950, come Consorzio di Cantine trentine, dall’intuizione di alcuni viticoltori del territorio, consapevoli sin da allora dell’importanza della “formazione” nel lavoro in vigna e della forza della coesione per valorizzare la produzione vinicola. Oggi rappresenta il 60% della produzione vitivinicola trentina, associa 11 cantine cooperative che raccolgono i frutti del lavoro di oltre 4.500 viticoltori. Esporta nel mondo l’80% della propria produzione, con un fatturato di oltre 150 milioni di euro; negli Stati Uniti è il marchio di vino italiano più diffuso.
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