bevande
19 Gennaio 2021
“Restituire dignità all’intero settore della ristorazione. Questo è stato l’appello fatto ieri dalle principali associazioni di categoria, Fipe-Confcommercio e Fiepet-Confesercenti al Ministro dello Sviluppo Economico, Stefano Patuanelli. Non possiamo fare altro che unirci all’accorato grido d’aiuto, appoggiando punto per punto tutte le richieste e le proposte fatte per salvare un comparto al collasso totale”. Questo il commento di Paolo Capurro, Presidente di Anbc, Associazione Nazionale Banqueting e Catering.
“Dopo un periodo così lungo di inattività forzata, per noi del catering si parla nel 2020 di 9 mesi su 12, è necessario pianificare una riapertura il più veloce possibile e in totale sicurezza, anche a costo di rendere ancor più stringenti i protocolli di sicurezza già vigenti, sempre in accordo con il Ministero della Sanità e il Cts. A questo proposito non posso non ricordare che la nostra associazione aveva già adottato misure più rigide di quelle previste dalla legge, a partire dal mese di settembre. Va da sé - continua Capurro - quanto sia fondamentale rafforzare le misure economiche a sostegno delle imprese in difficoltà rivedendo i meccanismi di calcolo dei contributi a fondo perduto che non possono più essere parametrati sulla perdita di fatturato del mese di aprile 2020 su aprile 2019, ma su base annua e a prescindere dai limiti di fatturato. Sono necessari interventi di sgravio fiscale, esentando le aziende dal pagamento dell’Imu 2021, così come interventi per prolungare gli ammortizzatori sociali fino al termine del periodo di crisi. E ancora, va prorogato il credito d’imposta incentivando i locatori a ridurre i canoni, e va facilitato l’accesso alla liquidità estendendo a 15 anni il periodo di ammortamento anche dei prestiti fino a 800mila euro garantiti dal Fondo Centrale di garanzia, con un preammortamento di almeno 48 mesi”.
“Insomma - conclude Capurro - urgono misure straordinarie per far fronte a una crisi senza precedenti, in particolare per tutte quelle realtà che, come le nostre, dovranno aspettare ancora dei mesi prima di ripartire, proprio per la particolarità del settore che vive di prenotazioni a medio-lungo termine. Confidiamo nel fatto che questa ennesima richiesta di aiuto non cada nel vuoto e che, finalmente, si faccia tutto ciò che è necessario, prima che sia troppo tardi per le nostre aziende e per i lavoratori!”.
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