GIU. LUG. 2014
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S
embra che siano oltre due-
cento i formati di pasta at-
tualmente in commercio in
Italia, fra classici, innovativi
e tipici regionali. Unprimatomondia-
le. È questa la stima fatta da Aidepi,
l’associazione che riunisce le indu-
strie del dolce e della pasta italiane
stessa fonte cer-
tifica che gli italiani ne consumano
all’anno quasi 26 chili a testa (dati
2012), confermando così che si tratta
di un prodotto amatissimo e cardine
della dieta mediterranea.
ANCHEPERLARISTORAZIONE
si
tratta di un prodotto strategico, che
grazie alla sua versatilità per formati
e abbinamenti consente una facile va-
riazionedeimenù, una buona resa nel
piatto e una interessantemarginalità.
Qui vogliamo occuparci della pasta
secca, all’uovo e non. Per affrontare
il tema abbiamo testato sul campo
il “polso” della situazione nella ri-
storazione per comprendere come
le aziende produttrici siano in grado
di rispondere alle esigenze dei pro-
fessionisti.
«Il settore professionale e in parti-
colare la ristorazione commerciale
- dice Fernando D’Aviero, Direttore
Vendite Italia (FS e NT) del pastificio
Rummo di Benevento, che vanta un
portfolio con oltre 90 formati di pasta
- nonostante la crisi dei consumi è
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IN DISPENSA
DI MARIELLA BONI