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SETTEMBRE/OTTOBRE 2014
tive nel campo della distribuzione al dettaglio. Tutto
iniziò nel 1936. Harold “Slim” Vernon con i soci John
Seiler e Harry Anderson iniziò a gestire un modesto
grocery store al 577 di West Market Street, investendo
un capitale di circa 1.500$. Chiamarono il loro shop:
“The Point Market”.
Gli affari, in netta contro-tendenza rispetto al disa-
strato contesto economico dell’epoca, andarono bene
da subito e continuarono a prosperare. Nel giro di un
decennio, le vendite raddoppiarono.
Il negozio si trasferì allora a ovest della città affiggendo
il nome definitivo di “West Point Market”.
Iniziò così una lunga incubazione, finché il business
divenne davvero prospero nei golden ‘50s, il periodo
del boom industriale automobilistico e della “gomma”,
come si è detto. Fu dunque il figlio di Vernon, Russ, a
introdurre un cambiamentoparadigmaticonella filosofia
assortimentale del supermercato.
Il danaro circolava abbondante, la città cresceva e que-
sto suggeriva un nuovo posizionamento competitivo.
Un noto proverbio recita: “Whoever buys wine and
expensive food won’t become rich”. Probabile! Ma l’ada-
gio va letto all’inverso per chi vende cibi e vini raffinati
ai ghiottoni… e Russ lo intuì bene, acchiappando al
volo la sua “golden-eggs goose”.
¬
DANIELE TIRELLI
Presidente Popai Italia, docente di Stili e Tendenze
di consumo all’Università Iulm di Milano, è autore di Retail
experience in Usa UsaAngeli
Origini di un indipendente
Le origini di West Point Market risalgono
addirittura agli anni oscuri della Gran-
de Depressione che, paradossalmente, si
rivelarono un forte stimolo al progresso
del retail. Fu in quel periodo disastroso
che, per sopravvivere, fiorirono molte
interessanti, proficue e durature inizia-
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