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SETTEMBRE/OTTOBRE 2014
etnici e luxury sono al top. Sul fronte distributivo, per
la prima volta la riduzione della superficie di vendita
della Gdo entra in territorio negativo, di poco (-0,2%),
ma negativo.
E a fronte di vendite negative della Gdo - anche per i
discount a parità di rete, con l’eccezione degli specialisti
drug – l’e-commerce raddoppia il fatturato in quattro
anni. Ma gli alimentari sono poca cosa.
Sostenere la domanda
«A dispetto dei dati – sostiene Marco Pedroni, presiden-
te di Coop Italia a commento della presentazione del
Rapporto Coop 2014 - crediamo che non sia corretto
immaginare una recessione
senza fine. Pensiamo invece
che il 2015 possa essere l’an-
no dell’inversione di questo
trend molto negativo, a patto
che si operi per il sostegno
alla domanda interna con
provvedimenti a favore delle
classi più deboli, con investi-
menti strutturali di ammo-
dernamento del Paese, con
politiche di riattivazione del
credito alle imprese.
È decisiva nel medio periodo
la ripresa di una politica di
riforme, a partire dalle libe-
ralizzazioni e dai provvedi-
menti antimonopolistici che
generino ricadute positive
sul potere di acquisto delle
famiglie (farmaci, energia, servizi finanziari)».
Il rapporto evidenzia poi come il problema prioritario
del nostro Paese sia lo spread generazionale.
Negli ultimi 10 anni i redditi delle le coppie con meno
di 35 anni sono calati del 17%, quelli degli ultra 65enni
sono cresciuti del 41%. Nessuna sorpresa quindi se il
2014 sia stato l’anno con il minor numero di nascite
in Italia. «Ma senza figli – prosegue Pedroni - non c’è
ripresa delle aspettative, non c’è incremento dei con-
sumi, non c’è futuro».
Contratti da rivedere
«Il settore distributivo – ha proseguito Pedroni – è sot-
toposto a una forte pressione, derivante anche dall’ac-
cresciuta concorrenza. In Italia il settore mostra ancora
una bassa concentrazione rispetto ai principali Paesi
europei; sarà inevitabile una maggiore concentrazione
nei prossimi anni, con crescita dell’efficienza e della di-
mensionemedia dei principali operatori».
Ma il ragionamento di Pedroni va oltre,
perché, sostiene, l’epoca della crescita dei
volumi è terminata e questo avrà riper-
cussioni sulle dinamiche tra industria e
distribuzione da sempre concentrate sui
volumi di vendita, obbligando a ripensare
al sistema di relazioni e alla contrattuali-
stica (in Italia le poste condizionate nei
contratti pesano per il 40%).
«Noi, che siamo il primo distributore ita-
liano di beni di largo consumo- riprende
il presidente di Coop Italia - crediamo che
la risposta principale, ancor prima che
nella crescita quantitativa, sia nella cresci-
ta qualitativa, innovando profondamente
il modo di fare impresa. Lavoriamo a
importanti cambiamenti spostandovalore
dalle promozioni allo scaffale e introdu-
cendo in modo massiccio una modalità
promozionale che lascia al consumatore la
possibilità di scegliere senza imposizioni
(il meccanismo dello “scegli tu” attuato
da Coop); semplificando i rapporti con
l’industria e le condizioni contrattuali e
allineandole a quelle europee; progettan-
do una forte evoluzione del prodotto a
marchio (la cui crescita quest’anno si è
fermata, ma non per Coop) con l’obiet-
tivo di superare rapidamente la quota
del 30%».
S
A PARITÀ DI RETE ANCHE I DISCOUNT SOFFRONO
TREND DEI FATTURATI A PARITÀ DI RETE
Fonte: Nielsen, Rapporto Coop 2014
+62%
L’AREA DI VENDITA
DEI DISCOUNT DAL 2007
-0,2%
IL CALO DELLE SUPERFICI
DELLA GDO NEL 2013
RAPPORTO COOP 2014