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SETTEMBRE/OTTOBRE 2014
ITINERARI
s
ono 230 miliardi di euro quelli che
la crisi economica ha “bruciato” dai
bilanci di famiglie e imprese e dalle
casse pubbliche. Mancano all’appello
40 mila imprese manifatturiere e un milione di
occupati. La povertà è arrivata ai margini della
classe media, colpendo 10 milioni di individui:
numeri da ricostruzione post bellica.
Aspettative deluse
L’Italia sopravvissuta alla recessione è un Paese
frammentato, laceratodai divari: laquestioneme-
ridionale ha assunto i contorni dell’emergenza
sociale,itemidellavoroedelsistemapensionistico
sono diventati terreno di scontro generazionale,
redditi e ricchezza sono andati polarizzandosi
lungo una scala sociale sempre più immobile (il
10% delle famiglie detiene
oggi il 50% della ricchezza
nazionale). Il 2014, che era
atteso segnare l’inversione
di rotta e l’avviodella ripre-
sa,hapuntualmentedeluso
gli auspici: le stime sulla
crescita sono state costan-
tementerivistealribasso,al
puntocheèormai assodato
che anche l’anno in corso farà registrare una va-
riazione del Pil di segno negativo (-0,2%, sarebbe
il terzo anno consecutivo) e che per assistere ad
un recupero dell’economia dovremo attendere
il 2015. Per troppo tempo abbiamo affidato le
nostre uniche chance di sviluppo all’export: un
riconoscimentochepremial’Italiadelleeccellenze
artigiane, del buon cibo, del ricco patrimonio
artistico e culturale, ma anche un rischio se su
questa componente si addensano le nubi della
situazione internazionale. Una escalation delle
tensioni geopolitichepotrebbe infatti produrreun
rallentamento del commercio con i Paesi dell’Eu-
ropadell’Est, tradizionalemercatodi sboccodella
manifattura italiana.
Inflazione ai minimi
La ripresa non può dunque prescindere da una
espansione della domanda interna e più specifi-
camente da un recupero dei volumi, considerato
che è venuto meno il sostegno dei prezzi. L’in-
flazione è ai minimi ed è lecito attendersi che
continuerà su tali valori anche nei mesi a venire
(in media d’anno il 2014 dovrebbe chiudersi allo
0,4%): le nuove tecnologie e l’innovazione hanno
pervaso la quotidianità dei consumatori, reso più
efficienti le filiere ed alimentato la concorrenza,
producendo una spinta al ribasso che sarà co-
stante e strutturale. Lo spettro della deflazione,
con le sue implicazioni circa l’allontanamento
dagli obiettivi di finanza pubblica, resta per il
momento scongiurato: le misure di inflazione
di fondo confermano il carattere transitorio del
fenomeno in atto nel nostro Paese.
La domanda interna tiene
In un contesto che ha visto deteriorarsi le con-
dizioni del mercato del lavoro e crescere la pres-
sione fiscale, riducendo drasticamente il reddito
disponibile (si calcola 2700 euro all’anno in me-
no per ciascun italiano), le famiglie hanno
¬
La ripresa (che non c’è)
passa da Bruxelles
SERVE PIÙ EUROPA PER RIMETTERE IN MOTO
GLI INGRANAGGI ARRUGGINITI DELL’ECONOMIA ITALIANA
di Fulvio Bersanetti, REF Ricerche
SUPERATA LA FASE PIÙ ACUTA DELLA CRISI
MA LA RIPRESA NON C’È
VARIAZIONI % TENDENZIALE PIL E CONSUMI
2012
2013
2014*
-2,4
-4,0
-1,8
-2,6
-0,2 -0,1
Fonte: REF Ricerche su dati Istat *Previsioni
Consumi delle famiglie
Pil
1...,2,3,4,5,6,7,8,9,10,11 13,14,15,16,17,18,19,20,21,22,...86
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