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BEVERAGE&GROCERY
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coloro che usano l’acquaminerale
piattaperpreparare ilcaffée il té,ma
l’ideadicuocerviancheglispaghetti
o i sughi (come suggerisconoalcuni
raffinati gastronomi) non è ancora
passata.
La diffusione degli apparecchi di
purificazione o quella delle acque
purificate di produzione industriale
è stata, d’altra parte, più lenta del
previsto e nonha generatoun trend
veloce e consistente. Infatti, gli
ostacoliadunutilizzoincucinadelle
“acqueminerali”vengono ravvisati
nel lorocostoper il 41%; nel pesoe
nell’ingombro per il 17% e (atten-
zione!) soloper il 28%nell’assenza
di differenze apprezzabili. Ne di-
scende che il mercato, in tempi di
depressioneedi risparmi progressi-
vamentepiùferoci,potràmantenere
la sua profittevolezza lavorando
sull’immagine e sulla differenzia-
zione dell’esistente, difendendo, in
tal modo, la catena del valore. In
breve, ilmarketingdovràpescare(la
metaforaèappropriata!)nel ricchis-
simo, reconditosubstratoculturale
e “religioso” che attiene appunto
all’acqua. Lo suggerisce anche
un aggiornamento su questi temi
fornitodaunaindaginecondottada
SmartResearch di cui si riportano
alcuni risultati sintetici.
Purezza,
salute, bellezza
Il grande storico delle religioni,
Mircea Eliade, affermava che
essendo “simbolo cosmogonico,
ricettacolodi tutti i germi, l’acqua
diventa sostanzamagica emedi-
cinale per eccellenza; guarisce,
ringiovanisce,assicura lavitaeter-
na”.Perquestolesorgentieranoun
tempoprotettedadee.
In Francia il tempio pagano di
Sequana tutelava lasorgentedella
Senna e laMarna ebbe il nome
da “Matrona”,Madre divina e il
Tamigi dalladea“Tamesa”.
EgualmenteLucioAnneoSeneca
nelle sue Epistulae morales ad
Lucilium, cita la pratica diffusa
delle divinazioni spirituali dei
corsi d’acquadell’ImperoRoma-
no:unapraticacancellatadall’av-
vento del cristianesimo il quale
tuttavia incorporò molti rituali
acquatici, a partire dal battesimo
per finire con l’aspersione di ac-
quabenedettadei defunti.
Questa componente religiosa
riferibile all’acqua è tuttora pre-
sente innoi.Loafferma IraZepp,
notando, ad esempio, che ogni
centro commerciale deve avere
una fontana quale “luogo di
decompressione” e di contem-
plazione.
È facile dimostrare quindi che
soprattutto l’inconscio femminile
odiernoèsensibileallemedesime
pulsioni che spingevano i nostri
avi a venerare le quattro ninfe
tutelanti le fonti: la bellissima
Callifiria , Sinellasis la pacifica-
trice, Pegaia la sorgiva e Iasis la
guaritrice.
Per questo gli inviti odierni della
comunicazione pubblicitaria delle
acqueminerali,all’insaputadichili
crea, possonoessere ricondotti alle
stesseanticheaspirazionieallepro-
messedipurezza, saluteebellezza.
Insomma, sul piano psicologico,
per il pubblico femminile (oltre il
70%vs il51%deimaschi),perma-
ne forte, come si èdetto, il legame
profondo tra la qualità dell’acqua
e la propria salute: un dato ovvio
se si pensa appunto all’eredità
antropologica delle problematiche
LEACQUEEFFERVESCENTINATURALI SONO
DECISAMENTEPIÙPREGIATEDIQUELLELEGGERMENTE
GASSATE
Totale
Uomini
Donne
Molto
19,8%
18,3%
21,7%
Abbastanza
25,1%
21,2%
30,0%
Nè in accordo, nè indisaccordo 32,2%
36,5%
26,7%
Poco
8,0%
7,7%
8,3%
Per niente
15,0%
16,3%
13,3%
Fonte: Smart Research – Febbraio 2014
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