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beverage & grocery
N
ei primi “ipocalorici” an-
ni ’50, le famiglie Italiane
cercavano di recuperare,
in ogni modo, un decen-
nio di scarsa e cattiva nutrizione. Gli
“integratori alimentari” apparteneva-
no al regnodella fantascienza.
Le bevande, per gran parte della
popolazione occupata nei campi,
consistevano nell’acqua, se possibile,
resa effervescente dalle “polverine” e
nel vino lungamente annacquato.
In questo scenario dominato dalla
monotonia dietetica comparve nelle
nostre case il “fungo cinese”: una
massa mucillaginosa galleggiante di
batteri che si riproducevano per fer-
mentazione in due o tre litri di té zuc-
cherato, liberando un liquido porten-
toso. A quel che si otteneva da quella
produzione fai-da-te si attribuivano
virtùspettacolari eaquesti effetti i no-
stripadrienonni,spessoancoradenu-
triti, volevano assolutamente credere.
Il“fungo”Kombuchaeraconsiderato
un rimedio contro varicella e fuoco
di Sant’Antonio, un digestivo, un
coadiuvante per la menopausa, un
regolatore della pressione sanguigna,
unausilioper il fegatoepermolti altri
disturbi.Insomma,unverotoccasana.
Oggi, lo stesso “tè” è oggetto di in-
teressanti operazioni di marketing che
stanno sviluppando il segmento degli
healthydrinkgrazieanuovibranddesti-
nati almercatodimassaeall’attenzione
delle grandi multinazionali del settore.
Così Kombucha Wonder Drink lo
ripropone in 8 gusti aromatizzati con
vari frutti. Analogamente Kombucha
Brooklyn,GT’SSynergyealtremarche
cercano di conquistare un loro spazio
negli scaffali dei supermercati america-
ni, visto che il revival si è trasformato in
un trendpiuttosto lucroso.
Natura vs chimica
Questo riferimento storico mi con-
sente di introdurre la ricca temati-
ca della socio-antropologia delle
odierne bevande salutiste a base di
té, di infusi e di estratti vari. Tutte
rivendicano ovviamente lo status
di bevande altamente funzionali.
Posizionandosi come dissetanti e
ipocaloriche veicolano, cioè, prin-
cipi attivi reperibili nell’immenso
erbolario di piante e frutti esotici
dell’intero pianeta. La loro comune
matrice è la naturalità e la “delica-
ta” trasformazione industriale che
preserva tutti i benefici dei doni di
Gaia, ovvero della Natura benigna,
riscoperti dall’uomo contemporaneo
sempre più diffidente verso la chimi-
ca industriale. Una prima avvisaglia
si è avuta in Italia con l’introduzione
del rooibos, l’infuso di una legumi-
OsservatOriO Beverage
GLI STATI UNITI, COME SEMPRE, GUIDANO LA TENDENZA
VERSO UN NUOVO MODO DI BERE. IN PARTICOLARE IL
SEGMENTO HEALTHY BEVERAGE VIVE UN RINNOVATO
INTERESSE CON INFUSI DI ORIGINE NATURALE CHE
PROMETTONO RIMEDI CONTRO L’IPERNUTRIZIONE
E DISTURBI COLLEGATI. E IL BUSINESS SI AVVANTAGGIA
di Daniele Tirelli, Presidente Popai
Il tè è oggetto di interessanti operazioni
di marketing che stanno sviluppando il
segmento degli healthy drink
Infusi e benessere,
futuro roseo
Daniele Tirelli
Presidente
Popai