GIU. LUG. 2014
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M
aterie prime freschis-
sime e selezionate, ri-
cette innovative o che
sappiano interpreta-
re correttamente la tradizione,
un menù completo e bilanciato,
sostenuto da una carta dei vini
all’altezza. Ecco gli ingredienti
fondamentali per un ristorante
di successo, un locale che sappia
attrarre clienti anche in un mo-
mento di difficoltà come questo
e riesca a imporsi in un panora-
ma nel quale, complice il calo dei
clienti causa crisi economica, la
competizione si è fatta più serrata
e all’ultimo coperto.
Difficilmente l’uomo della strada
elencherà tra i primi fattori di suc-
cesso la piacevolezza della sala,
la cortesia e la professionalità del
personale di servizio, la capacità
dei camerieri di trasformare una
semplice cena in un’esperienza de-
gna di menzione e, possibilmente,
di replica.
Eppure, come abbiamo già evi-
denziato sulle pagine di Qualitaly
Magazine, proprio la sala regge
una duplice responsabilità, che
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DI PIETRO CINTI
IN SALA
Massimiliano Carpanese
e la sala dell’Hostaria delle Terre Verdiane a Fidenza
VELOCITÀ
Di braccio e di pensiero. Difficile
che un cameriere riesca a
sommarle entrambe, se non
dopo anni di professione. Spesso
i giovani puntano molto sulla
prima, i camerieri più maturi si
affidano alla seconda, rallentando
l’andatura. Il risultato non è
soddisfacente in entrambi i casi.
Un buon professionista riesce in
un limitato lasso di tempo a capire
chi si trova davanti e che cosa il
cliente si sta aspettando dal locale
e a mantenere un ritmo efficace
ma senza forzature durante il
servizio, specialmente durante i
rush.
LA GESTIONE DELLA SALA
Decalogo semiserio del cameriere perfetto