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GIU. LUG. 2013
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A fil di rete
Si chiama Drink
test ed è l’App
presentata all’ultima
edizione del Vinitaly
da Federvini,
Fondazione Umberto
Veronesi e 3
Italia. Disponibile
per iPhone,
smartohone Android
e WindowsPhone,
Drink test permette
di calcolare in
tempo reale il
tasso alcolemico
incrociando i dati di
ciò che si è bevuto
con peso, altezza
e sesso. Oltre alla
pagina del test, l’app
comprende una
pagina dedicata ai
consigli, una ai numeri
dell’alcol e una alla
normativa.
Pasto Buono contro la fame
e lo spreco alimentare
S
econdo una ricerca del
Politecnico di Milano, in
Italia sono 6 milioni di
tonnellate, per unvaloredi 12,3
miliardi di Euro, le eccedenze
alimentari generate per oltre il
55%dallafilieraagroalimentare
e per il restante nell’ambito del
consumo domestico. Di que-
ste, quasi il 50% è recuperabi-
le per l’alimentazione umana
con relativa facilità, indicando
in circa 3,2 milioni di tonnellate
annue quelle definite“ad alta e
media fungibilità”, ossia rapida-
mente e perfettamente recu-
perabili per il consumo umano.
Ma solo il 6% delle eccedenze
è recuperato per essere dona-
to e distribuito agli indigenti. E
quando il surplus ancora buo-
no non viene recuperato, di-
venta spreco.
Le cifre più difficili da elabo-
rare riguardano gli sprechi di
piccole attività commerciali
alimentari (bar, piccole tavole
calde, ecc.), che comunque si
attestano su una media di 100
kg annuali per singola attività.
Il progetto Pasto Buono, svi-
luppato da Qui Foundation (la
onlus di Qui Group) e attivo a
Roma, Genova e Firenze, nasce
per evitare gli sprechi e trasfor-
marli in risorse per sostenere
personebisognoseefamiglie in
difficoltà, fornendo loro tutto o
parte del fabbisogno quotidia-
no alimentare necessario a ga-
rantire una dieta sana ed equi-
librata. Pasto Buono intende
dare un contributo positivo per
una gestione delle eccedenze
più efficiente e più responsabi-
le, nei confronti della società e
dell’ambiente.
Pasto Buono persegue quattro
finalità, a ciascuna delle quali
corrispondono aree d’interven-
to e azioni specifiche distinte:
utilizzare al meglio le risorse ali-
mentariedeliminareglisprechi;
sostenere le persone bisogno-
se; proteggere la dignità della
persona e difendere l’intimità
familiare; diffondere la cultura
della solidarietà, della respon-
sabilità e della collaborazione a
tutti i livelli della società civile.
Operativamente, Pasto Buono,
che nel 2012 ha distribuito 50
mila pasti a famiglie bisogno-
se, crea un network di esercenti
che quotidianamentemettono
da parte a favore di beneficiari
le eccedenze alimentari pro-
dotte, ovviamente in perfette
condizioni, anziché eliminarle
coi rifiuti.
Inoltre organizza la logistica per
la distribuzione delle ecceden-
ze, informa e dà un supporto
culturale e pratico a famiglie ed
esercenti per migliorare le loro
abitudini di consumo e ridurre
significativamente gli sprechi e
la produzione di rifiuti e infine
sensibilizza e aggrega intorno
al progetto tutti i soggetti e gli
operatori, pubblici eprivati, che
a vario titolo sono chiamati in
causa e possono o desiderano
partecipare al progetto.
QI news
Acqua minerale al ristorante, in vetro è meglio
U
n’analisi svolta da Web-
Research.it sulle conver-
sazioni nel web relative
all’acquisto e al consumo di ac-
qua minerale al ristorante emer-
ge chiaramente che la qualità
del servizio complessivo, la lo-
cation, la tipologia di ristorante
influenzano sensibilmente il giu-
dizio dei consumatori sull’acqua
minerale servita al tavolo.
Vale a dire che più sale il livello
del locale, maggiore è l’aspetta-
tiva di vedere un’acqua minera-
le di qualità e con una immagi-
ne relativa: se così per la pizzeria
all’angolo vale la bottiglia in Pet,
nel ristorantemedio si pretende
la bottiglia di vetro e se si sale
di livello anche l’etichetta deve
essere al top.
Ne consegue che anche il giu-
dizio sul prezzo è relativo alla
tipologia di ristorante nel quale
si consuma l’acqua. Non è quindi
considerata cara una o l’altra eti-
chetta, ma la spesa richiesta inun
locale che non ha le caratteristi-
che ritenute in linea con il prezzo
richiesto. Poco accettata la ca-
raffa di acqua microfiltrata, men
che meno l’acqua del sindaco.
Fortemente negativo il giudizio
sulle acque con il marchio del-
la Gdo o riconosciute come a
buon mercato.
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