GIU. LUG. 2013
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QI news
Mancia, un confronto internazionale
Easy Nature di McCain, costi
controllati e resa elevata
P
aese che vai, mancia che
trovi. È il filo conduttore
del risultato di un’analisi
a livello internazionale realizza-
toda Fipe, la Federazione italia-
na pubblici esercizi aderente a
Confcommercio-Imprese per
l’Italia, con la collaborazione
di Adapt e Hotrec Hospitality
Europe, presentata durante la
recente edizione diTuttofood.
Le mance infatti esistono in
moltissimi paesi anche se si
registrano usanze e modalità
differenti, tanto che, almeno
nei paesi dell’Unione euro-
pea, si esplica in ben quattro
accezioni diverse: c’è chi le
considera servizio obbliga-
torio, chi mance gratuite, chi
costo del servizio e chi le con-
sidera ‘tronco’.
Quest’ultimo indica un si-
stema particolare di distri-
buzione delle mance per cui
vengono accumulate da tutti
i dipendenti, creando una sor-
ta di fondo comune centrale e
poi redistribuite in base a pre-
cise regole stabilite a monte.
Nell’eseguire la comparazio-
ne, sono stati presi in consi-
derazione tre indicatori prin-
cipali, cioè: normativa e prassi
in vigore; modalità di distri-
buzione della mancia; tratta-
mento della mancia.
Si scopre così che per quan-
to riguarda il primo parame-
tro (cioè la prassi da parte dei
clienti), le nazioni più derego-
lamentate sono la Germania e
la Svezia, mentre la Francia ha
addirittura un importo preci-
so che è compreso in una for-
chetta fra 15 centesimi e 2,30
euro. In Spagna vige il prin-
cipio della percentuale sul
conto finale, proprio come
negli Stati Uniti, paese in cui
tale percentuale deve essere
almeno pari al 15%. Più varie-
gata è invece la situazione nel
Regno Unito dove esiste un
confine molto labile fra man-
cia e costo del servizio e spes-
so l’una si configura dove non
è presente l’altro.
Infine, all’Italia è stato riserva-
to uno specifico capitolo che
ha permesso di inquadrare la
qualificazione giuridica della
mancia nell’ordinamento e di
approfondirne i profili lavo-
ristici, fiscali e tributari, oltre
che di analizzare la posizione
della giurisprudenza e la que-
stione del lavoro extra.
La particolarità del sistema
italiano determina che la
prassi di rilasciare mance, pur
essendo pienamente entrata
a far parte del costume italia-
no, sia variabile da Regione a
Regione.
Al riguardo, la legislazione
non ne definisce l’ammonta-
re né prevede disposizioni di
legge che chiedano ai clienti
di offrire mance al persona-
le, ma la contrattazione col-
lettiva indica precise norme
sanzionatorie nel caso in cui i
dipendenti richiedanomance
ai clienti. Le mance non fan-
no parte del fatturato azien-
dale ai fini del calcolo delle
imposte, non contano ai fini
del calcolo della retribuzione
dei lavoratori e neppure ai fini
dei contributi fiscali e previ-
denziali.
A
lto contenuto di ser-
vizio, nessuno scarto,
food cost sotto control-
lo, risparmio e alte rese.
I vantaggi della gamma di pa-
tate Easy Nature di McCain
sono molteplici, a cominciare
dalla qualità della materia pri-
ma: solo le migliori selezioni di
patateapastasoda,omogenee
nel calibro e con taglio rego-
lare, pronte da scaldare per la
preparazione desiderata. Una
gamma tutta al naturale di-
sponibile in più di dieci forma-
ti diversi: cubetti, fette, quarti,
spicchi; e poi novelle, intere
sbucciate o con la buccia (Ba-
king potatoes), a cui si affianca-
no anche due novità seasoned
come il Gratin dauphinois, deli-
ziose fette di patate in salsa cre-
mosa, ed il versatile Purè..
Le Easy Nature McCain risulta-
no ideali per qualsiasi ricetta
o utilizzo in cucina, con rinve-
nimento e finitura in padella,
bollite, al forno ventilato, a va-
pore o a microonde.
Sono preparate senza conser-
vanti, in busta sottovuoto e si
conservano in frigorifero con
una shelf life di 60 giorni, nel
pieno rispetto delle procedure
Haccp. Secondo i test compa-
rativi effettuati, in confronto
allepatatefresche,leEasyNatu-
reconsentonounrisparmiodel
55% sui tempi di preparazione,
e chiari vantaggi del punto di
vista delle resa al piatto con un
numero di porzioni superiore
del 53% e un costo per porzio-
ne inferiore del 21%.