GIU. LUG. 2013
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E
ccoci al secondo numero della nostra rivista rinnovata. Come avrete no-
tato, il cambiamento è stato evidente: dall’impianto monotematico siamo
passati ad un punto di vista più ampio, comprensivo di tutti gli aspetti le-
gati alla cucina, in un ideale percorso dei cibi dalla dispensa alla tavola.
Vediamo, allora, inbreve, i temi principali sui quali ci siamo soffermati. Innanzi
tutto, si parla delle paste ripiene, tipiche della nostra cucina, qui rivisitate sia in termini di
varietà, sia dall’angolo visuale del ristoratore, per il quale esistono oggi anche preparazioni
surgelate in grado di competere con i classici della nostra tradizione. Il viaggio nella dispen-
sa prosegue con la cucina regionale e con alcune preziose indicazioni sul trattamento del
pesce crudo, alimento particolarmente delicato per l’alto rischio di contaminazioni nocive.
Per l’ambito della cucina vera e propria mi piace segnalare le pagine dedicate alla pizza,
simbolo di vacanza, di eventi festosi, ma anche di fantasia e di creatività tutte italiane, un
vero patrimonio culturale del nostro paese.
E ancora: personalmente mi è capitato più di una volta di incappare nella eccessiva rigidità
delle apparecchiature di gestione delle comande: basta chiedere una minima variazione sul
piatto ed ecco che vanno in tilt il sistema e il cameriere... Ora questi – pur piccoli – inconve-
nienti potranno certamente essere risolti adattando il tablet alle esigenze della ristorazione.
Tra le apps di nuova generazione non mancano infatti anche quelle appositamente create
per i ristoratori, per organizzare le comande in modo più efficiente e per presentare un
menu al passo con i tempi.
In questo ambito credo che la sfida sia davvero affascinante: troppe volte mi è capitato di
notare come all’uso di strumenti apparentemente innovativi si associasse la scarsa qualità
delle portate, come se l’avanzamento nel sapere tecnologico avesse minato alla base la
genuinità degli ingredienti. È invece quest’ultima, in un mondo che corre ad una velocità
a volte eccessiva, la vera ‘innovazione’, perché solo puntando sulla cura nella scelta e nella
preparazione dei cibi si potrà trovare il giusto equilibrio tra passato e futuro.
Per parte nostra, tra gli alimenti più vicini ad una tradizione di genuinità, abbiamo scelto di
parlare di formaggi e di vino.
I primi sono ormai stati promossi a protagonisti assoluti della tavola: la diversità di colore, di
consistenza, di apporto calorico tra l’uno e l’altro li rendono adatti a soddisfare le esigenze di
tutti i palati. Per questo sono nati locali specializzati che ne fanno oggetto di degustazione
in tutte le sue sfaccettature. E se si parla di degustazione non si può non pensare al vino, del
quale parleremo dando particolare risalto alla ricchezza della viticoltura italiana.
Infine, poiché la sostanza si apprezza ancora di più se racchiusa in forma gradevole, ecco
le nostre scelte per rendere elegante la tavola con bottiglie di classe.
Credo che la ricchezza di temi sia sufficiente, da sola, a far apprezzare la nuova veste di Qua-
litaly Magazine: ma non ho alcun dubbio che la lettura vi stupirà, fornendovi idee preziose
per aspirare a soddisfazioni sempre più grandi.
Dalla dispensa alla tavola
tra genuinità e raffinatezza
Editoriale
Francesca Pulitanò
direttore responsabile
Qualitaly Magazine