APR. MAG. 2013
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E, A e di carotenoidi. Infine in Irlanda
si allevano diverse razze, dalle con-
tinentali Limousine e Charolaise (la
maggioranza) agli autoctono Angus
(un bovino su dieci) ed Hereford»
ma non È tutto.
Proprio per
l’importanza che la carne ha nell’e-
conomia irlandese, i programmi
di controllo sono molto accurati e
restrittivi. L’Irlanda è stato il primo
Paese al mondo ad attivare un siste-
ma di tracciabilità centralizzata della
carne dalla nascita dell’animale fino
al macello e alla distribuzione. Ed è
stata proprio la Food SafetyAuthority
irlandese che, nel corso di prelievi
su hamburger surgelati, per prima
ha scoperto tracce di Dna equino in
carne dichiarata bovina, scoprendo
la mega truffa che i consumatori eu-
ropei stavano subendo.
Il Bord Bia va anche oltre, perché
ha sviluppato dall’inizio degli anni
Novanta il programma di filiera Beef
QualityAssuranceSchemeaccreditato
a livello europeo secondo la norma
EN45011 per certificare la carne sulle
tavole europee quanto a: origine, me-
todi di alimentazione naturali, salute
dell’animale e trasporto, produzione
e trasformazione, rintracciabilità. Una
garanzia in più per i consumatori e i
professionisti della ristorazione in Ita-
lia. «IlBelpaeseèper lacarne irlandese
un mercato di alto valore - commenta
Keane - perché nonostante la crisi gli
italianiricercanolaqualitàdelprodotto
(in Italia arrivano carni classificate E2
ed U2, vale a dire di buona conforma-
zione muscolare e con poco grasso).
Quanto ai tagli vi è unmix equilibrato,
anche se con la bella stagione si privi-
legianoroastbeef,filettoecontrofiletto
da cuocere sulla griglia».
LO CHEF’S IRISH BEEF CLUB
ARRIVA IN ITALIA
A giugno verrà annunciata la nascita del club
rivolto agli chef che apprezzano e valorizzano
la carne irlandese. Lo Chef’s Beef Club è già
attivo in Olanda, Francia, Belgio e, da fine 2012,
in Svizzera e raccoglie l’adesione di oltre 60
importanti chef stellati Michelin. Anche in Italia
sono in corso contatti con i cuochi più rinomati
e circa una dozzina di loro saranno tra i primi
membri del Club che ha l’obiettivo di condividere
i pensieri degli chef su ciò che rende la carne
irlandese distintiva e di aiutare a incrementare la
sua presenza presso i ristoranti stellati e non.
IL CONCORSO
Irish Beef al Bocuse d’Or
È
stato Alfio Ghezzi, chef della Locanda Margon a difendere i
colori azzurri all’edizione da poco conclusa del Bocuse d’Or, di
cui il filetto di manzo irlandese è stato l’ingrediente ufficiale.
Ghezzi ha preparato
Il crudo e il cotto di filetto di manzo irlandese
battuto al coltello, melanzane e patate crocanti
, un “trompe l’oeil
gastronomico”, una preparazione che nasce dall’idea di stupire
abbinando il carpaccio di manzo d’Irlanda con una melanzana
cucinata con un fondo di carne, rendendola simile, nel gusto e
nell’aspetto, a un boccone di carne cotta.
Alfio Ghezzi (Locanda Margon), con il suo piatto Il crudo
e il cotto con cui ha partecipato al Bocuse d’Or 2013