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beverage&grocery
COVERSTORY
E ledenominazioni stannomante-
nendo quotazioni importanti che
il consumatore solo inparte paga.
Questa situazione rappresenta
anche per noi un grande stimolo
per razionalizzare i processi e per
raggiungere livellidi convenienza
coerenti con il mercato, garan-
tendo parallelamente quei valori
e quelle garanzie che un grande
Gruppocome ilnostropuòoffrire.
Il reparto dei vini inGdo è sot-
toposto a forte pressione: le ro-
tazioni sono basse, e i lineare
ancoramoltoampi.
Alcune catene stanno raziona-
lizzando l’offerta, la pressione
25
Cantine sociali (Emilia
Romagna, Veneto, Sicilia)
conferiscono 150.000
ettolitri di prodotto
2.022
viticultori conferiscono
715.835quintali di uva
coltivata su 3.753 ettari
di vigneto
9
cantinedi vinificazione,
4 cantinedi
imbottigliamento
122
milioni di bottiglieprodotte
202
milioni eurodi fatturato
44%
export in 48Paesi
promozionale è elevata. Inquanto
produttoridipunta,comeaffronta-
tequeste turbolenze?
NellaGdoabbiamoassistito inquesti
ultimianniaunacrescitaesponenzia-
ledellereferenze,arrivatefinoa1.200
itemsnegli iper, edegli spazidedicati
al vino, che oggi è al primoposto tra
lebevande.Questononostante il con-
sumo siaormai arrivatosotto i 40 litri
pro capite.È inevitabile che avvenga
unprocessodirazionalizzazionedegli
assortimenti,cheperònonsignifiche-
rà necessariamente penalizzare l’of-
ferta,ma farladiventarepiù leggibile
e chiara a vantaggio delle rotazioni
che oggi sumolti prodotti è scarsa
.Quanto alla pressione promozionale
è ovviamente legata a unamaggiore
aggressività che il distributore cerca;
credo sia giustificabilema non riso-
lutivo perché il mercato del vino (a
esclusionedellefascediconvenienza)
puòedevevivereanchedi altrivalori
come laqualificazionedellaproposta,
l’educazione sulle tipologie e sui ter-
ritori di provenienzama anche sulle
logiche di abbinamento, quindi oc-
correlavoraresullaformazioneesulla
cultura. L’eccessodi promozionalità
èunpuntodidebolezzadellacatenae
spinge il consumatore a esseremeno
fedele.
Quale potrebbe essere l’assorti-
mento equilibratoperun ipermer-
cato?
Credo che con 400/500 referenze
nazionali e un centinaio di etichette
locali si potrebbe coprire tutta la
gamma dell’offerta . Il paradosso è
che il distributore potrebbe cambiare
assortimento ogni giorno visto la
grande polverizzazione del mon-
do produttivo, ma il punto chiave
è che in ogni caso deve individuare
dei partner affidabili con i quali co-
struire progetti di lungo periodo.
L’eccesso di convenienza porta con
sé il rischio della penalizzazione
dell’offerta a scapito di altri valori.
È un rischio che il mondo del vino,
i consumatori e la distribuzione non
possono permettersi di correre.
B
Il mercato del vino può e deve
vivere di altri valori. Occorre
lavorare su formazione e cultura
L’espositore
per lapromozione
del Pignoletto
Spumante
con l’Icebag
per laprossima
estate