beverage&grocery
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In Italia il 50% della produzione
viticola passa dalle cooperative,
siano esse cantine sociali o più
spostate sul fronte commerciale.
La formula cooperativahavalore
perchéaccorcialafiliera,haunpiù
forte radicamento con la produ-
zionee l’avvicinaal consumatore
finale. Più ti approssimi ai consu-
matori, più le rispostesono rapide
eveloci.
La cooperativaha anche lo scopo
di far crescere l’azienda viticola,
cheoperamediamente in Italia su
dueettaridivigneto, sotto l’aspet-
to imprenditoriale.
Equandocirivolgiamoalmercato
inuna logicadivalorizzazionedel
prodotto, del territorio, delle ga-
ranzie, facciamo questo. Elevare
laqualità e la tipicità è l’obiettivo
corretto che sta dentro la logica
dellacooperazione.
Inquanto specialisti del Lam-
bruscoavete inportafogliomol-
teetichette.Nonc’èuneccessodi
frammentazione,cheinuncerto
sensoreplicalaframmentazione
del settore? Oppure l’estrema
varietàdi etichetteebrandèun
valoredapreservare?
Leoperazioni di fusione chehan-
no portato alla creazione di Ri-
unite & Civ hanno una storia
alle spalle, il che significa dover
preservare il mercato e il consu-
matore, abituato a trovare il suo
vino, le sue etichette. Di più. La
cooperativa deve avere una vi-
sione di lungoperiodo, pensando
all’intergenerazionalità. Dico
che la nostra attività ha successo
se diamo la possibilità al figlio
del nostro socio di continuare a
fare il viticultore. E la politica di
marca consolida questa visione
nel tempo.Questaconsiderazione
ci porta a dire che il Lambrusco
è espressione di territori diversi,
dietroognietichettac’èun territo-
rio e dobbiamomantenere queste
particolarità.
Prevedete la possibilità di una
integrazione del Gruppo Ita-
lianoVini, oppure continuerà
apercorrere lapropriastrada?
Ledue aziendahannoDna emis-
sioni diverse. Riunite&Civpro-
pone una selezione di prodotti
dei propri soci, Giv rappresenta
lemigliorimarchee territori della
viticoltura italiana. Certamente
appartenere allo stesso gruppo
porta a sviluppare sinergie ed ef-
ficienzeoperative,peresempiosu
alcunimercati internazionali.
Quanto vale l’innovazione nel
vino e come la interpretate?
Quali iprogetti incantiere?
In particolare in Italia abbiamo re-
gistrato,maèstato tipicodel settore
del vino, unacontrazione involumi
maunacrescitaneivaloripereffetto
dell’aumento dei prezzi. Parlando
in termini più ampi, a livello di
gruppo, vistocheRiuniteconsolida
nelsuobilancioancheilGruppoIta-
lianoVini, iricavicomplessivisono
stati di oltre500milioni di euro, un
risultatocheciproiettaalprimopo-
sto nel panorama della produzione
italianaeal quinto inEuropa.
Unadimensioneche, indubbiamen-
te, ci ha consentito di rispondere
inmaniera efficiente alla crisi dei
consumi di questi ultimi anni, an-
dando incontro alle esigenze dei
consumatori,maanchedi sviluppa-
requellestrategiedimarca,a livello
nazionale e internazionale, che
hannoportato lacooperavaaessere
leadermondialenel lambruscoenei
vini frizzanti.
Enonèstataunacosasemplice,per-
ché all’estero il vino frizzante non
è contemplato e il Lambrusco è un
vino fuori dalle logichedominanti.
Tuttavianelmondoèpiù facile fare
unapoliticadimarca:dove ipartner
commerciali capiscono la portata
del prodottoe la suavalenzadistin-
tiva il brandemergecon forza».
Quali sono gli elementi distintivi
delvostromodellodicooperativa?