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beverage & grocery
implementazione ?
«È stato un processo alquanto lun-
go, quasi 2 anni tra l’approvazione
dell’investimento e la definitiva
messa a regime dell’impianto. Una
parte rilevantedi questoperiodoha ri-
guardato la fase di transizione: il ma-
gazzinononhapotutointerromperela
sua attività neppure un giorno, quindi
l’installazione della nuova tecnologia
è stata molto graduale, a “blocchi” di
circa5000mqper step, prevedendo in
ciascuna fase tutti gli opportuni back-
up, azioni di contingency, modifiche
sulle procedure di sicurezza, ecc.
In sostanza per circa 12 mesi il ma-
gazzino ha presentato 3 aree ben
distinte: un’area già operante con
LGV, un’area ancora “tradizionale”
e un’area in trasformazione”.
Il progetto ha coinvolto oltre 50
persone: colleghi della Logistica,
delle Operations del plant di Parma,
dell’Ingegneria e dell’Information
Technology. Fondamentale è stata
anche la collaborazione dei colleghi
del Planning e delle varie Market
D
iversi sono stati i casi di
interesse presentati nel
corso del convegno “It
Logistics Summit”, or-
ganizzato da Assologistica Cultura
& Formazione in collaborazione
con GEA. Ma, uno tra tutti, ha mo-
strato quanto possa essere ancora
ottenuto utilizzando la tecnologia,
applicata in collaborazione con le
imprese per rivoluzionare i processi
operativi industriali. È il caso del
magazzino dinamico, completa-
mente senza operatori, realizzato a
Parma da Barilla.
Abbiamochiesto aRobertoMagna-
ni, Logistics Director di Barilla, di
raccontarci come e perché l’azienda
ha realizzato un progetto di questa
portata.
«Siamo continuamente alla ricerca
di soluzioni che ci permettano da
un lato di assicurare la massima
competitività della nostra azienda
e dall’altra di divenire “i fornitori
preferiti” dei nostri clienti per via
del livello di servizio e della qualità
che garantiamo.
In ambito logistico il magazzino di
Pedrignanoerada tempoal centrodi
questa ricerca. Questo sia per la sua
rilevanza assoluta – è il principale
polo distributivo del Gruppo, spedi-
sce il 26% dei volumi complessivi,
sia verso l’Italia sia verso l’Estero
– sia per l’elevata incidenza di at-
tività manuali di movimentazione
merce, dovuta alle caratteristiche
dell’edificio e delle attività che vi si
svolgono.
Una parte del magazzino era stata
già automatizzata nel 2003, attra-
verso una soluzione basata su 5 tra-
slo-elevatori; rimaneva però un’a-
readi circa40.000mqattrezzatacon
scaffalature drive-in, nella quale la
movimentazione si svolgeva inmo-
dalità tradizionale, ossia con carrelli
frontali con uomo a bordo.
È su questa area che si è focaliz-
zato il progetto del magazzino
“dinamico”, realizzato attraverso
l’introduzione di 54 carrelli a guida
laser (LGV), che effettuano tutte
le movimentazioni di pallet interi
(stoccaggio, prelievo, alimentazio-
ne picking, preparazione spedizioni
nelle baie di carico), grazie ai co-
mandi ricevuti via radio da un siste-
ma software centrale di controllo»,
Quale è stata la Road-map di
AUTOMAZIONE
Il progetto del magazzino
“dinamico” ha visto l’introduzione
di 54 carrelli a guida laser (LGV)
Il magazzino
dinamico
di Barilla
LA RICONVERSIONE DI UN MAGAZZINO
TRADIZIONALE SECONDO MODERNE LOGICHE
DI MOVIMENTAZIONE BASATE SU LASER
di Donatella Rampinelli
Roberto Magnani,
Logistics Director
di Barilla