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BEVERAGE & GROCERY
LOGISTICA
La fase pilota
e la guida pratica
Per provare a capire a fondo le
discriminanti e le opportunità si
è quindi deciso di procedere ad
una fase pilota che ha permesso di
monitorare ed evidenziare i flussi
intermodali con dati reali precisi e
completi in termini di:
- tempi di ciclo dell’ordine;
- emissioni;
- eccezioni operative.
Questa fase di progetto è stata poi
riassunta in una guida pratica dal
titolo emblematico, ovvero “Come
si sale sul treno”: guida che cerca
di fornire un metodo di lavoro
evidenziando criticità e possibili
soluzioni per chi voglia effettuare
il c.d. switch modale, senza per
questo nascondere le difficoltà e i
problemi incontrati.
Guida che fa il paio con altri due
documenti a supporto:
- La Mappatura dei player operanti
nel settore ferroviario, dagli MTO
agli Operatori Logistici che offrono
servizi multimodali, dagli Interpor-
ti ai Vettori Ferroviari, descrivendo
non solo le aziende con i loro asset
e le tratte servitema fornendo anche
contatti diretti “operativi”;
- Il DocumentoTecnico che esplora
la complessità del trasporto merci
ferroviario a beneficio di chi inten-
da approcciare per la prima volta ta-
lemondo, descrivendo reti e valichi
e loro caratteristiche (dalle sagome
utili alla elettrificazione), moda-
lità di trasporto, unità logistiche e
carri utilizzati. Alla luce di quanto
sopra si può ben immaginare come
l’evento del 15 aprile scorso abbia
segnato una tappa di rilievo sia per
far conoscere quanto lavoro è stato
fatto sia per stimolare e indirizzare i
prossimi mesi di lavoro.
Si, perché c’è
ancora tanto lavoro
Come ben espresso dai relatori,
gli obiettivi green sono stringenti
e il tempo è poco: al 2020 man-
cano solo 6 anni e la strada da
fare è ancora molta: pensate alla
riduzione del 20% delle emis-
sioni in un mercato FMCG che
è al 98-99% basato su trasporto
e distribuzione su gomma Inol-
tre l’Europa promuove progetti
di collaborazione transnazionali
che “davvero” portino risultati
concreti e realizzando condizioni
definitive di switch modale.
Si può ben comprendere la strategia
che Indicod-Ecr intende attuare:
- da un lato continuare ad essere un
divulgatore, un punto di riferimento
per chi ricerca informazioni, contat-
ti, esperienze;
- dall’altro promuovere la formazio-
ne di massa critica della domanda
tale da permettere all’offerta ferro-
viaria di trovare quei volumi ritenuti
utili al miglioramento/modifica
delle condizioni attuali di servizio.
Nel primo caso si tratta di dare se-
guito alle azioni di formalizzazione
e divulgazione dei contenuti di cui
l’evento del 15 aprile è stato sicu-
ramente un ottimo esempio: penso
anche al semplicema efficace “Mar-
ket place” svoltosi nel pomeriggio
dell’evento stesso, quando le Aziende
dell’offerta ferroviaria hanno pre-
sentato la propria attività anche usu-
fruendo di un desk aziendale, proprio
per aiutare la reciproca conoscenza e
i contatti one-to-one con la domanda.
Nel secondo caso si tratta di un vero
e proprio progetto di frontiera, basato
sullo studio approfondito e sull’imple-
mentazione della c.d. “collaborazione
orizzontale” tra imprese, secondo una
formula che permetta di raggiungere
sinergie ed economie pur nel rispetto
delle regole anti-trust e nella traspa-
renza della suddivisione dei benefici.
In pratica l’idea è di creare una archi-
tettura contrattuale che, facendo leva
sul ruolodi unente terzo (c.d. Trustee)
permetta ai committenti di unire le
forze e fornire volumi rilevanti nel
tempo a chi è in grado di soddisfare le
specifiche del mondo FMCG. Questo
appoggiandosi anche a terzi quali:
-un 4PL esperto del mondo intermo-
dale che svolga un ruolodi facilitatore
tra domanda e offerta, colmando il
gap che ad oggi appare ancora esi-
stere sia in termini di ottimizzazione
dell’offerta sia di sviluppare nuova
offerta “mirata al FMCG” aumentan-
do in generale la capacità di collabo-
razione;
- un software provider che aiuti a
sviluppare standard e sistemi di mo-
nitoraggio della performance.
Questo sviluppo sarà il focus dei
prossimi mesi e, nelle intenzioni pro-
gettuali, dovrà “farmettere il turbo” al
trend di sviluppo dell’intermodale nel
largo consumo, che altrimenti cresce-
rebbe sì, ma non in modo adeguato ai
target di cui sopra.
Per quanto questo possa sembrare
ambizioso, sono personalmente con-
vinto che un progetto così articolato
possa rappresentare un salto di qualità
per l’intermodale nazionale, recupe-
rando volumi ed economie di scala da
un settore rilevante che potrebbe poi
tirare la volata ad ulteriori volumi e
settori. E magari sensibilizzare anche
le autorità sul ruolo strategico del
comparto nei prossimi decenni …
B
La fase pilota è stata poi riassunta
in una guida pratica dal titolo
emblematico: “Come si sale sul treno”
ANDREA FOSSA
MBA “cum laude” alla SDA Bocconi di Milano
dopo un’esperienza in “The Boston Consulting
Group” è Partner Hermes, azienda di
consulenza specializzata in Strategy and Supply
Chain Management che coniuga competenza
e innovazione anche tramite collaborazioni
accademiche e finanziamento di start-up.
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