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SETTEMBRE/OTTOBRE 2014
TRA I MERCATI DI DESTINAZIONE DOMINANO
QUELLI EUROPEI, IN PRIMIS GERMANIA E FRANCIA,
CHE - IN RAPORTO AL 2012 - SONO
RISPETTIVAMENTE CRESCIUTI DEL 12,08%
E DEL 13,41%
– ma tra i Paesi Terzi hanno un posto di
rilievo gli Usa, il Giappone, la già citata
Russia, il Canada, l’Australia e la Cina.
Questi ultimi sono quelli che – insieme
alla Russia – sono cresciuti maggiormente
nell’ultimo hanno, con rispettivamente,
un + 12,08% e + 13,41% rispetto al 2012.
Ma non sono tutte rose e fiori per gli esportatori italiani,
che devono confrontarsi con concorrenti agguerriti: se-
condo dati ICE, nei prodotti agricoli l’Italia e in genere
i produttori europei devono vedersela nel comparto
“alimentari, bevande e tabacco” con Brasile, Cina e Usa.
Guadagna quote, invece, il vino italiano, a scapito di
quello francese e australiano.
Evitate le imitazioni
Ma non è solo con i competitor internazionali che i
nostri produttori devono vedersela. L’agroalimentare
nostrano deve fare i conti anche con il fenomeno della
contraffazione, che non è sempre facile da definire. «Si
parla di falso in senso stretto – ha spiegato Gabriele
Canali, Direttore Crefis, Università cattolica del Sacro
Cuore in occasione della presentazione del Rapporto
Inea 2013 sul commercio con l’estero dei prodotti
¬
83%
DELLE ESPORTAZIONI
DALL’ITALIA È
RAPPRESENTATO DA
PRODOTTI DESTINATI AL
CONSUMATORE FINALE
70%
DELLE ESPORTAZIONI
DALL’ITALIA È
RAPPRESENTATO DA
PRODOTTI ALIMENTARI
IL LATTE ITALIANO INVADE LA CINA
C
on un fatturato in crescita (65 milioni di euro
nel 2013 contro i 62,6 del 2012) di cui una
quota sempre più importante (1,2 milioni)
derivante dall’export, Latteria Soligo ha iniziato
qualche mese fa a distribuire i suoi prodotti in Cina.
Abbiamo parlato di questa esperienza con Mario
Dalla Riva, responsabile marketing di Latteria Soligo
Con quali prodotti siete presente sul mercato
cinese?
Con il latte. In particolare due referenze ad alto valore
aggiunto, come il Latte ad Alta Digeribilità, a basso
contenuto di lattosio (0,1%) facilmente digeribile
anche per chi ha intolleranza a questo zucchero e il
Latte che dura di più, che grazie alla pastorizzazione
ad alta temperatura mantiene il gusto del latte
fresco per due settimane. Il mercato cinese sta
cercando prodotti di alta qualità, anche sotto il profilo
nutrizionale.
Cosa hanno trovato in voi gli acquirenti del
Lontano Oriente?
Gli operatori cinese riconoscono il valore del “made
in Italy” in termini di garanzie di controllo dell’intera
filiera. Tutta la nostra filiera produttiva è stata
oggetto di severi controlli, fin dalle stalle. A questo
va aggiunto il tasso di innovazione che caratterizza
i nostri prodotti, particolarmente apprezzato dai
partner cinesi.
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