Table of Contents Table of Contents
Previous Page  27 / 68 Next Page
Information
Show Menu
Previous Page 27 / 68 Next Page
Page Background

APR. MAG. 2016

25

naliero e mettendo nel formaggio la

propria esperienza, i propri valori,

quanto appreso in ambito famigliare

o locale. Perché, parafrasando un

riuscito slogan pubblicitario conia-

to qualche anno fa, il parmigiano

Reggiano non si fabbrica, alludendo

all’industrializzazione del processo,

bensì si fa, così come i casari l’hanno

fatto per secoli.

IDENTITÀVSMASSIFICAZIONE.

«In tempi nei quali lamassificazione,

anche del cibo, è un pericolo serio

– dichiara Riccardo Deserti, diret-

tore del Consorzio del Parmigiano

Reggiano – che richiama a scenari

nei quali non esiste più un legame

tra territorio, conoscenze umane

e prodotti che finiscono in tavola,

recuperare la propria identità è un

processo che tende all’eccellenza.

Per noi, significa valorizzare il duro

e oscuro lavoro di tanti produttori,

le loro storie, la loro attenzione alla

qualità».

Con questo scopo il Consorzio del

Parmigiano Reggiano ha organizza-

to presso il Labirinto della Masone

di Fontanellato (Pr), il più esteso

d’Europa realizzato dall’editore e

collezionista d’arte parmense Fran-

co Maria Ricci, un incontro tra i vari

soggetti della filiera, radunando una

Controllo delle forme di Parmigiano Reggiano a cura del Consorzio

La zona di produzione del Parmigiano Reggiano, il formaggio Dop più consumato al mondo

La stagionatura modifica le

caratteristiche del Parmigiano

Reggiano, la sua texture e la

resa organolettica. Il Consorzio

ha creato tre bollini che vanno

a connotare un formaggio

giovane, uno vecchio e uno

stravecchio.

Aragosta

caratterizza

il Parmigiano Reggiano

con una stagionatura

superiore ai 18 mesi, ossia

un formaggio che mostra una

nota lattica prevalente, con

note vegetali delicate e una

pasta piuttosto morbida.

Abbinamenti

ideale tagliato

a cubetti per l’aperitivo,

preferibilmente da abbinare

con vini bianchi secchi

e accostato a frutta fresca

come pere e mele verdi.

Argento

stagionatura

oltre 22 mesi e un profilo

aromatico più complesso,

articolato su note di frutta

fresca e cenni di frutta secca.

Abbinamenti

perfetto con vini

rossi abbastanza strutturati.

Ottimo se presentato tagliato

a petali in un’insalata di frutta

condita con aceto balsamico

tradizionale di Modena

o Reggio Emilia. Ideale

accompagnato a qualsiasi tipo

di frutta secca, è superbo con

prugne e fichi.

Oro

oltre 30 mesi

di stagionatura, formaggio

a pasta più asciutta e

granulosa, con note di frutta

secca e spezie, il Parmigiano

Reggiano di maggior carattere.

Abbinamenti

sia con vini

rossi di elevato corpo e

struttura sia con vini bianchi

passiti e da meditazione.

Da provare l’abbinamento con

mieli ed il perfetto connubio

con l’aceto balsamico

tradizionale di Modena

o Reggio Emilia.

Tre “bollini”

per scegliere bene