44 N
L
progettazione
gli illusionisti
della notte
D
all’aperitivo, alla cena fino a notte
fonda, il panorama della notte è sem-
pre più vario, multiforme. Imaggiori
frequentatori dei locali notturni sono
soprattutto i più giovani, ma tutti indi-
stintamente cercano la qualità, nel cibo
e nei drink così come nell’arredamento,
nel design e nell’accoglienza da parte del
personale.
Le discoteche continuano a trasformarsi
e le grandi piste sono state ridimensiona-
te per lasciare spazio a salottini e punti
bar sempre più spesso dall’aria retrò o
simile a un salotto anni ‘50.
Difficile dire se questamania del vintage
che spopola nei locali, sia un’operazione
di marketing, di nostalgia omancanza di
nuove idee. Sarà anche per colpa della
crisi ?
“Milano è in una fase di cambiamento
- spiega Beppe Riboli, l’architetto che
ha dato vita a numerosi locali in Italia e
all’estero - La strada mi sembra sia di-
ventata il “luogo”dove stare, street food,
erranti tra un bar e un ristorante, tra japan
e pizza, con il design come protagonista
ingrandeascesa. Sono tramontate levec-
chie tipologie, il discobar, la discoteca a
favore di ambienti più caldi e friendly,
con la fine finalmente di figure pesanti
e ingombranti come buttafuori, tavolari,
la stupida logica del classismo e della
selezione. Direi sia ritornata la notte in
mano a tutti, senza distinzioni sociali, in
un luogo, la strada, che è di tutti.
Ultimamente porto la logica del bello ed
emozionante anche in altri contesti con
risultati sorprendenti. Che fortuna per
noi della notte, abituati a dover stupire,
quando portiamo le nostre logiche in un
hotel o in una pizzeria, in un negozio di
scarpe o in un ristorante, davvero c’è da
divertirsi, per la nostra grande facilità di
pensiero.
A Roma, con il Mò Mò republic, un
progettodi contaminazione tradesigned
arte, dentro, fuori, sotto, sopra lo spazio,
con voli progettuali tra ristorazione, bal-
di Elisabetta Paseggini