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L
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mo avvicinato tre dei relatori presenti ed
abbiamoraccolto le loropiùcheautorevoli
opinioni.
Max Brigante
(direttore di Hip Hop Tv)
“Il futuro della musica da discoteca?
Una domanda pazzesca, di una difficoltà
incredibile. Farei questa premessa: spero
che nei locali si proceda con la tendenza
di questi ultimi anni, nei quali la musica
e i dj’s sono tornati ad essere importanti.
I deejays stanno vivendo la loro autentica
golden age, anche grazie ad una sapiente
opera di marketing. Si è tornati a riempire
i club con il desiderio di andare a sentire
un dj, siamo usciti da anni bui nei quali
le discoteche erano riempite da perso-
naggi che non avevano niente a che fare
con il nostro mondo: adesso il pubblico
è formato da gente molto preparata. Per
quanto concerne il futuro della musica nei
club, non saprei dire quale sarà il prossimo
genere vincente. Lo sapessi, andrei subito
a fare il produttore discografico! Avremo
in ogni caso due filoni: la poppizzazione
delladancediventeràancorpiùesasperata,
Guetta ed i suoi figli artistici lavoreranno
per realizzare sempre più hit e relative
radio edit. La vera contro-tendenza sarà
costituita da chi suonerà quello che non
sarà mai trasmesso dalle radio e quindi
daràlinfaaquelfenomenocheasuotempo
avremmo definito underground.
Siamo pronti per entrambe le possibilità”.
Franco Mussida (Presidente
del Cpm di Milano)
“Vedo il futuro del dj sempre più roseo,
resta un rappresentante privilegiato degli
ascoltatori, che più degli altri ha capito
come funziona la musica e il relativo
meccanismo di comunicazione.
Il suo lavoro resta quello di restituire
con semplicità e franchezza i poteri che
ha la musica; nel caso specifico del dj
da discoteca, resta molto importante il
ruolo del ritmo. Per quanto concerne i
locali,mi auguro che ospitino sempre più
eventi, non tantomusica dal vivo, quanto
piuttosto spettacoli che possano coinvol-
gere il pubblico, sia in pista che ai tavoli.
In quest’ottica noi (come Cpm – ndr)
proporremo una versione speciale del
musical Jesus Christ Superstar, proprio
all’insegna dell’interazione”.
Luca De Gennaro
(Direttore Artistico di Mtv)
“Come sempre, le innovazioni tecnologi-
che guidano i cambiamenti musicali. Pri-
ma il dj disponeva di quello che aveva sui
giradischi, due piatti ed un mixer: questi
erano i cosiddetti paletti creativi. Adesso
un dj ha possibilità infinite, può persino
modificare la musica in diretta mentre la
suona. In assoluto, credo che il futuro del
dj sia già il presente: quasi tutti suonano
musica propria, che producono in prima
persona o con le proprie etichette. Vedo
più circoscritta la figura del dj selecta, che
fa ricerca, chevaacacciadellamusicad’a-
vanguardia, che si pone l’obiettivo di pro-
porre sia le proprie tracce che quelle degli
altri. Ormai chi suona il vinile viene consi-
derato quasi un eroe, come se ci si stupisse
del fatto che unmusicista suoni la chitarra.
In assoluto, credo che l’Edm (electronic
dance music) abbia già raggiunto il suo
picco e stia scendendo, fenomeni come gli
Swedish House Mafia e i grandi festival
hanno iniziato la loro parabola discenden-
te. Successe già negli anni novanta, dopo
l’esplosione dei Chemical Brothers e dei
Prodigy e l’affermarsi delle one-night.
◆
PEPSI BEAT
“L
A MUSICA
È
DA
SEMPRE
PARTE
INTEGRANTE
DELLA
FILOSOFIA
P
EPSI
–
SPIEGA
B
ARBARA
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OLOMBO
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DI
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EVERAGES
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TALIA
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UEST
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ANNO
CI
SIAMO
SPINTI OLTRE
,
ED
ABBIAMO
COINVOLTO
NEL
NOSTRO
PROGETTO
ESPERTI
AUTOREVOLI
CHE
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”.
I
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. N
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CHE
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