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strazione che anche in Italia si possono
e si devono concepire appuntamenti di
questo livello.
L’approccio, però, deve essere quello
dei grandi concerti, dei musical, di show
epocali come il Cirque du Soleil, non
certo della serata in discoteca dove si
pensa di risolvere il tutto con un dj guest
magari bollito e quattro post sgrammati-
cati su Facebook.
Ne parliamo con Massimo Fregnani,
già capace di importare e produrre in
Italia Notre Dame de Paris di Riccardo
Cocciante, per tacere dei suoi trascorsi
con Arturo Brachetti e Cirque du Soleil.
Fregnani ha importato ed organizzato
Sensation in Italia.
Fregnani, quanto tempo è stato ne-
cessario per organizzare il primo
Sensation in Italia?
I primi contatti con Sensation Interna-
tional (la casa madre è olandese – ndr)
sono avvenuti tre anni fa. Il progetto è
stato fattivamente schedulato e pianifi-
cato oltre un anno fa.
Quali garanzie vanno fornite ad una
produzione di questo tipo per ottene-
re il loro approval?
Il contratto sottoscritto con la produ-
zione olandese consta di 380 pagine
e di otto manuali che regolamentano
capillarmente tutto lo spettacolo, dall’u-
tilizzo del brand ai vestiti delle hostess.
Come vengono ripartiti i compiti
tra organizzazione olandese e quella
italiana?
Gli olandesi si occupano principalmen-
te di tutto ciò che sia inerente la parte
artistica e alla produzione dello show
che possiede le medesime caratteristi-
che dell’evento presentato in anteprima
all’Amsterdam Arena, lo stadio di cal-
cio dell’Ajax, nel luglio del 2012.