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GENNAIO/FEBBRAIO 2015

l

amatematica non è un’opinione e, di conseguenza,

i numeri non mentono, mai. Si parte da questo

semplice assioma per raccontare il 2014 del gruppo

Conad

che,neglisplendidisettecenteschisalonidel

meneghino Palazzo Visconti, si è ampiamente raccontato

attraverso la voce di

Francesco Pugliese

, amministratore

delegato del gruppo emiliano. Ed è un grande avvenire,

quello che si prospetta per il 2015: se infatti il mercato

del nostro paese è in stagnazione, con consumi notevol-

mente frenati, Conad si riorganizza, ma organicamente e

con criterio, e cresce. Una strategia d’attacco su più fronti,

mirata e profondamente studiata, spiegata da numeri e

fatti targati 2014, tutti contraddistinti dal segno più: Co-

nad registra infatti una performance in controtendenza

rispetto all’andamento del mercato, con un giro d’affari

attestato a 11,73 miliardi di euro (173 milioni in più del

2013), in crescita dell’1,5 per cento. Un risultato importante

ottenuto con una riqualificazione intelligente della rete di

vendita e un piano strategico di sviluppo realizzato anche

per linee esterne (Billa, Despar e Eurospar). La rete Conad

cresce costantemente con 351 punti vendita, 89 dei quali

rappresentati da nuove aperture, mentre le restanti cifre

riguardano ristrutturazioni o cambi di insegna. L’investi-

mento complessivo del gruppo bolognese è stato di 350

milioni di euro e ha permesso di creare 1.890 nuovi posti

di lavoro, portando il totale a 48.604.

Crescere, nonostante tutto

Numeri importanti e tutt’altro che aridi, commentati con

orgoglio ma anche con sincera preoccupazione dall’ammi-

nistratore delegato Francesco Pugliese: “Siamo contenti dei

risultati ottenuti, ma anche consapevoli che il welfare della

grandedistribuzionenonpuòdurareancoraalungo.Stiamo

affrontando la crisi tagliando ancora i nostri margini, ma

sappiamo che per rilanciare i consumi, mai così in basso

dal 1990 e con la spesa alimentare che è la seconda voce

del bilancio familiare, è indispensabile creare le necessarie

premesse per dare avvio e sostenere la ripresa del paese.

Il nostro risultato – prosegue Pugliese - è straordinario

perché il mercato è in contrazione e il cliente è molto più

attento ai costi di quanto non lo fosse pochi anni fa.

Conad, investire

contro la crisi

PROTAGONISTI

Da parte nostra proseguiremo i programmi

di aperture e acquisizioni: siamo una delle

poche catene che è cresciuta anche negli

annidellacrisi,avendounpuntodiforzanei

supermercati, dove ognuno dei tremila soci

Conadèattentoinprimapersonaall’offerta,

soprattutto di prodotti freschi, e alla valo-

rizzazione del territorio”. Business “client

oriented” per il management del gruppo

bolognese, attraverso la realizzazione di un

modello di impresa che coniuga le esigenze

del mercato con la funzione sociale in 108

delle 110 province italiane (che quest’anno

diventeranno la totalità). I distributori di

carburantisono29eassicuranonotevolivan-

taggi per gli automobilisti (oltre 70 milioni

NUMERI E RISULTATI CON IL SEGNO PIÙ QUELLI

RELATIVI AL 2014 DEL GRUPPO CONAD. MERITO

DI UNA STRATEGIA INTELLIGENTE E AGGRESSIVA

CHE PREMIA E GUARDA AL 2015 CON UN SORRISO.

PERCHÉ LA CRISI DEL COMPARTO,

CHE NON SEMBRA FINIRE MAI, IL GRUPPO

BOLOGNESE LA AFFRONTA COSÌ

di Andrea Matteucci