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GENNAIO/FEBBRAIO 2015
MARCA DEL DISTRIBUTORE
u
n ingresso in sordina, quello delle
marche private dellaGDOnel mercato
domestico, eppure negli ultimi 10 anni
sono cresciute costantemente: limitan-
doci alla spesa alimentare, sono passate da poco più
dell’11% nel 2003, fino al 18% abbondante del 2013.
Eppure l’Italia è ancora ultima in Europa, ben lontana
dai valori della Svizzera, prima per quanto riguarda la
quota di mercato delle private label col 53%, seguita
dalla Spagna (leader tra i paesi della CEE) col 51%, al
terzo posto ex aequo UK, Germania e Portogallo col
45%, quindi Francia col 35%, i paesi Nordici e quelli
dell’ex Europa dell’Est si attestano tra il 30% ed il 33%,
per concludere con Grecia e Turchia che ci precedono
col 22% e 21% rispettivamente.
Il valore medio della marca privata in Europa è circa
il 37% per quota valore e il 47% per quota volume.
Analizziamo ora il sentiment del popolo del web na-
zionale riguardo le private label.
Gli internauti che citano le etichette private parlano
nella quasi totalità dei casi di prodotti alimentari (86%),
poche le citazioni delle altre referenze (14%).
Tale 14%è quasi completamente rappresentato da linee
per bambini e pet food (42% e 39% rispettivamente).
I consumatori quando scrivono on line di marche
commerciali menzionano le linee dedicate / diversi-
ficate (bio, ecologiche, solidali, specialità regionali…)
nel 23% dei casi.
CONOSCIUTA, APPREZZATA E SEMPRE PIÙ RICERCATA
DAGLI INTERNAUTI, LA MARCA DEL DISTRIBUTORE
CONFERMA E ACCENTUA LA SUA POPOLARITÀ
di Gian Marco Stefanini - Web Research
Md: il futuro
le sorride
51%
SPAGNA
45%
PORTOGALLO
53%
SVIZZERA
45%
REGNO UNITO
20%
ITALIA
35%
FRANCIA
22%
GRECIA
14%
DEGLI INTERNAUTI QUANDO
PARLANO DI PL SI RIFERISCONO
A REFERENZE NON ALIMENTARI
86%
DEGLI INTERNAUTI QUANDO
PARLANO DI PL SI RIFERISCONO
A PRODOTTI ALIMENTARI
37%
Quota media
a valore delle P.L.
in Europa




